Anatomia di una grande Roma

05/06/2018 alle 20:18.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Quante volte avete sentito parlare di spina dorsale di una squadra? Quattro calciatori: , difensore, centrocampista, attaccante. Possibilmente che giostrino in corsia centrale, quindi difensore, centrocampista e attaccante centrali. Per avere la schiena dritta. L’ossatura di una squadra. Da Tancredi, Di Bartolomei, Falcao, Pruzzo fino ad arrivare ad , , , . Con possibili varianti. Perché la spina dorsale può essere costituita da leader tecnici o leader dello spogliatoio. La spina dorsale di una squadra è comunque composta da quei calciatori che in teoria non dovrebbero essere ceduti. Le colonne portanti.

Il podio di rendimento dell’ultima stagione parte da e arriva ad passando per Kolarov, a seguire , e Under. Più o meno, ci siamo. Perché la spina dorsale costituisce la base, poi la differenza possono farla anche calciatori più periferici. Tipo Kolarov. O Douglas Costa nella . Che ha avuto quest’anno almeno un ottimo , Chiellini, un inedito centrale (in una posizione in cui per assurdo non ha mai giocato nelle Roma...mistero buffo) e Higuain. Il ha avuto Reina (più leader di spogliatoio che baluardo insormontabile in campo), Koulibaly, Jorginho (fondamentale per Sarri) e Mertens.

La Roma 2018-19, mercato permettendo, dovrebbe contare su (vertebra sacrale), (toracica), (lombare) e (cervicale) per la spina dorsale. Perché non si può chiedere al trentacinquenne di fare per quaranta partite il leader, l’equilibratore e il parafulmine. La carta d’identità non fa sconti a nessuno. deve tornare a essere centrale nei piani della squadra. Centrale per peso specifico e non per posizione. Dopo un anno chiuso in crescendo ma col rendimento altalenante, per appannamento e compiti diversi dal passato. Il calciomercato può essere affascinante ma anche spietato. Dopo una stagione in cui hai messo le basi, finalmente, per vincere, puoi avere intenzione di mantenere i più forti ma poi ti arriva un’offerta di almeno 80 milioni per e devi riconsiderare tutto.

Ma guai a sottovalutare l’importanza della spina dorsale. Guai a liquidare molti calciatori al motto di “per tot milioni ce lo porto io in collo”. Nel calcio non ci si inventa mai niente di nuovo. Ogni squadra che conta, ogni squadra che vince, da sempre, ha una una sua colonna vertebrale. Una spina dorsale che conferisce sicurezza e protezione. Non a caso il cerca un di livello e un mediano di spessore che sostituiscano Reina e Jorginho, e l’ che prova a crescere si adopera per un centrocampista che sia diverso, nel complesso, da Gagliardini, Brozovic e Borja Valero. La Roma in quei ruoli già presenta elementi che rispondono a un simile identikit. Sarebbe positivo poterci contare in un anno che può portare in dote grosse soddisfazioni.

@augustociardi - In the box

 

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