L'effetto immediato

16/01/2024 alle 20:47.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Lo hanno scritto nel comunicato. Mourinho e il suo staff vanno via con effetto immediato. Come dire: si affrettino a svuotare gli armadietti. Ragionamenti da ufficio e scartoffie, dove fai i calcoli sulle ferie maturate e sul trattamento di fine lavoro.

Hanno messo alla porta José Mourinho immaginandolo col cartone in mano pieno di effetti personali, come nei banali film americani, e nel cartone degli effetti personali magari c'era pure la medaglia dell'unico trofeo vinto dalla Roma dal 2008 a oggi. Potevano essere due. Ma mentre Mourinho si incazzava perché alla Roma rubavano la finale di Budapest, Dan Friedkin si incazzava con Mourinho perché provava a difendere la Roma facendo incazzare Ceferin, e non sia mai che il presidentissimo dell'Uefa si incazzi. D'altronde la Roma in questi anni ha fatto più comunicati per schierarsi a favore degli amici di Nyon contro la Superlega che per annunciare calciatori.

Una commedia dell'assurdo col titolo più patetico: Da Trigoria trapela. Non parla nessuno ma trapela tanto. Troppo. E ogni retroscena che trapela fa arrossire i tanti che non danno un senso a qualcosa che un senso non ce l'ha. "Voleva cacciarlo dopo Budapest". "Era pronto a cacciarlo dopo il tracollo di Genova". La verità è che davanti, ora, c'erano tre partite abbordabili. Meglio cacciarlo ora, avendogli negato ogni tipo di confronto in questi mesi. Hai visto mai che avesse fatto sette o nove punti su nove! E come facevano poi a cacciarlo a ridosso della zona e a pochi giorni dalle partite europee con il Feyenoord? Tra l'assurdo e il patetico. Poi c'è il contorno.

Un dirigente dimissionario a cui ora sarebbero anche capaci di chiedere di restare, alla faccia della progettualità. Una dirigente bene introdotta nei salotti europei che contano, ma che in Italia deve mostrare i documenti per dimostrare chi sia se c'è da rappresentare il club agli eventi istituzionali. E poi c'è la squadra. Da rifondare. Una squadra composta da cuor di leoni zoppi o sazi, sempre lesti a postare foto sui social ma a cui evidentemente hanno rubato in queste ore le password, perché altrimenti di sicuro avrebbero salutato l'allenatore uscente. Quello che gli ha dato un senso calcistico indicando la via della vittoria. A gente che da sempre vive nella confortevole zona della mediocrità calcistica dei sesti, settimi e ottavi posti. Incassando stipendi da top player. D'altronde lo spessore degli esseri umani si evidenzia al momento degli addii. C'è chi ci mette la faccia mantenendo la testa alta. C'è chi scappa lasciando lungo la via di fuga bugie patetiche. E chi si nasconde. Funziona così. Funziona così in ogni ambito. Nelle storie d'amore, nei rapporti di amicizia. Nei rapporti di lavoro.

Mourinho va via in lacrime. E c'è un senso di incompiutezza. Poteva essere ancora lui il pilota deputato a fare decollare la Roma. Che non fosse più lui, lo ha deciso il titolare del Noleggio Con Pilota, che non ha dovuto fare il pieno di carburante per portare a Trigoria il successore del portoghese.

Ora infatti tocca a . Ci si può limitare a fargli un enorme in bocca al lupo. Auspicando che l'impalpabile sodalizio dimostri di esistere, che ritrovi la parola, che la smetta di permettere a chiunque di dare schiaffi alla Roma, assistendo in silenzio ad allusioni di presidenti, dirigenti di club e dirigenti arbitrali. Auspicando che finalmente ci si doti di dirigenti capaci di rappresentare il club, di organizzarlo come si conviene, di fare mercato. E non di scommettere sulla pelle della Roma ingaggiando gente improponibile o calcisticamente morta. Dirigenti capaci di liberare la rosa da fardelli ingombranti per stipendio ma non per personalità o qualità tecniche. Tutto ciò per permettere a di provare a fare ciò che ama. Allenare. Per la squadra che ama. La Roma. Perché un allenatore quello deve fare. Non deve pensare ad altro.

Per questo si è bruciato persino Mourinho. Reo di avere provato a legittimare il nome della Roma, cercando lo scontro con le istituzioni, spesso andando oltre il consentito, ok. Ma mai per fare torto ai colori della società che lo pagava. In un club che con le istituzioni va a braccetto, al punto da imbufalirsi non per un trofeo sottratto, ma per l'animo barricadero del suo oramai ex allenatore che si sentiva defraudato dal signor Taylor. Rimangono le emozioni. Rimangono le emozioni che si sono goduti coloro che non devono misurarle in base a interessi di bottega o a linee direttive imposte. Velo pietoso, invece, per esempio, su gente che se c'era lucrare scrivendo libri su Mourinho lo dipingeva come un dio pagano e poi, cambiando posto di lavoro, da un giorno all'altro lo crocifiggeva come un ladrone. Meglio non infierire. Pagano già un dazio pesante, perché non possono vivere emozioni spontanee. Molto meglio chi non ha mai nascosto il proprio pregiudizio negativo. Almeno ha mostrato coerenza.

Ora a Trigoria, partiti Mourinho e i suoi uomini, rimangono soltanto appena una sessantina di altri professionisti col contratto in scadenza nel comparto tecnico. Per carità, la Roma non è una cooperativa utile per l'impiego. Ma lo stato attuale delle cose rende visibile la precarietà che vige nel centro sportivo. Dove si vive in funzione di post roboanti scritti sui social ogni tot mesi, a sorpresa. Si cambi corso. Si stia accanto a . Che non sia soltanto, come molti credono, una soluzione ruffiana. Che qualcuno per bene lo spieghi a chi sarà pure muto, ma sicuramente è in grado di ascoltare. Via Mourinho, sparisce l'immunità di cui hanno goduto club e calciatori. Da oggi, oneri e onori verranno distribuiti equamente. Gli allenatori vanno e vengono, le strutture restano. I progetti finché non vedono la luce sono chiacchiere al vento.

Grazie José Mourinho lo dicono le persone che si sono spontaneamente emozionate. In bocca al lupo lo dicono le persone che in fondo lo auspicano per se stesse. Perché oggi temono che la Roma assente e senza né capo né coda stia brancolando nel buio. Che procede con passo incerto, e nel mentre liquida la gente con effetto immediato attraverso un tweet. La Roma che a sua volta come effetto immediato perde credibilità giorno dopo giorno agli occhi di molti tifosi. Si metta fine a questa tendenza orripilante.

Sipario.

In the box - @augustociardi75

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