Shakhtar Donetsk-Roma, i tifosi stakanovisti sfidano il freddo dell'Ucraina

22/02/2018 alle 00:41.
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Una terra sul confine che da esso prende letteralmente il nome. L'Ucraina delle lunghe distese di campi sepolti dalla neve e delle infinite steppe che si susseguono costeggiando le acque dei fiumi che, prima di rinascere, vanno a morire nel Mar Nero. L'hanno varcato in centinaia e centinaia quel confine, solcando le nubi e giungendo in quel di Charkiv dopo un lungo viaggio fatto di soste e attese, di bandiere custodite con premura e di vessilli tornati finalmente a vedere la luce. La luce di un paese più ad Est della Udine che non era per loro, ma queste terre storicamente vittime delle pressioni interne e vicine sì, son luogo per i romanisti. Quelli che non hanno esitato a puntare nuovamente un gettone sulla Roma, perché non esistono tempi cupi ma solo un "sarà bellissimo" che non si farà fatica ad udire all'interno del Metalist Stadium [...]

Eccoli, gli stakanovisti giallorossi [...]. Sono arrivati a bordo di aerei o su strada seguendo con gli occhi sognanti il percorso di binari, così come fece la leggendaria famiglia figlia della fantasia di Steven Spielberg che da una cittadina non lontana da Charkiv partì alla volta del nuovo continente. Quel "Fievel sbarca in America" colonna portante dell'infanzia di molti. Dalla capitale ad una Charkiv che capitale lo è stata e per festeggiarne lo status decise di innalzare un abnorme edificio, il Gosprom che si dice sia impossibile da buttar giù e resista ad ogni emorragia interna [...].

serviranno armature pesanti per proteggersi dal vento gelido dell'Est. Una passione diventata armatura per non permettere a nessuno di utilizzarla contro di loro. I vecchi ucraini, figli di ricordi di un tempo così lontano, son soliti utilizzare un antico proverbio riferendosi all'amata terra: "La lingua ti porta fino a Kiev". Il cuore invece ha portato centinaia di romanisti a Charkiv, al fianco della loro Roma.

(Il Romanista - G. De Gennaro)

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