Chi ha paura di ricordare le vittime

22/10/2018 alle 15:48.
bandiera-aldrovandi

LA REPUBBLICA (M. CONTINI) - Il volto di Federico Aldrovandi? Vietato. È successo sabato, allo stadio Olimpico di Roma, e non era la prima volta: i tifosi della Spal, che il loro giovane concittadino ucciso a botte da quattro agenti se lo portano dietro dappertutto, sono stati bloccati ai tornelli. Lui non può entrare (e alcuni ultras, per protesta, han preferito restare fuori).

Il messaggio è chiarissimo: ricordare le vittime innocenti delle forze dell'ordine è un comportamento potenzialmente eversivo. Mica come sventolare le croci celtiche e i simboli delle SS, che ormai da decenni fan parte del panorama in tutte le curve. Eppure, piaccia o no a chi pretende di governare gli umori delle masse (le società di calcio? Le agenzie che forniscono gli steward? Le questure?), tacitare migliaia di persone è impossibile.

Così ieri, al Dall'Ara, all'improvviso si è levato un coro per Stefano Cucchi, mentre uno striscione di trenta metri ricordava i nove anni di insabbiamenti delle indagini sulla sua morte. Messaggio chiarissimo anche questo: più si cercherà di zittirli, più loro alzeranno la voce.

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