Il boss: "Allo Stadium entra tutta la Calabria unita"

22/10/2018 alle 15:35.
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LA REPUBBLICA (J. RICCA) - Gli affari della 'ndrangheta nella curva della non si sarebbero fermati nemmeno dopo le inchieste e le condanne. «Fino alla fine della scorsa stagione i Drughi avevano ancora i biglietti dalla società e continuavano a fare bagarinaggio» conferma a Report, nella puntata in onda questa sera alle 21.15 su Rai3, Bryan Herdocia. Ultrà bianconero responsabile dell'assalto a un pullman di tifosi della , che consegna al reporter Federico Ruffo ricevute, biglietti e chat. In una di queste Salvatore Cava, braccio destro di Dino Mocciola, "pluridaspato" e con alle spalle una condanna per l'omicidio di un carabiniere e ora sottoposto a sorveglianza speciale per aver favorito l'ingresso della 'ndrangheta allo Stadium, mostra come per Tottenham-, ottavi di dell'anno scorso, abbiano venduto biglietti da 35 sterline a 850, più di venti volte il prezzo legale. E sono proprio il business milionario e gli intrecci strani tra ultrà, criminalità e servizi segreti la ragione che ha spinto Raffaello "Ciccio" Bucci, dipendente esterno della nella gestione dei rapporti con le tifoserie, al suicidio. Il 7 luglio 2016, nel pieno dell'inchiesta Alto Piemonte sulle infiltrazioni mafiose in curva, l'uomo, informatore dei servizi segreti ed ex componente dei Drughi, si è buttato da un viadotto nel Cuneese. In passato era stato costretto a lasciare Torino dopo essere stato pestato da Mocciola. «Non ci credo... lo ha ammazzato» grida al telefono Alessandro D'Angelo, amico e collaboratore del presidente della , Andrea Agnelli. Parole che ripete anche a Leonardo Bonucci. Qualche minuto dopo sempre D'Angelo chiama uno storico tifoso: «Aveva paura che lo ammazzassero, continuava a dirci che era un uomo morto. Per paura che gli ammazzassero il figlio si è ammazzato lui». Questa tesi è condivisa anche dall'ex moglie di Bucci, Gabriella Bernardis, e dal suo avvocato, Paolo Verra, che a febbraio hanno ottenuto che la procura di Cuneo riaprisse l'inchiesta per istigazione al suicidio. E alcune delle testimonianze raccolte da Report potrebbero dare un nuovo impulso all'indagine. Tra queste quelle di D'Angelo, ma anche del "ticket manager" Stefano Merulla che, parlando con Bernardis, svela aspetti mai raccontati ai pm: «Abbiamo fatto cose che non dovevamo» spiega in riferimento alla cessione di biglietti agli ultrà, «ma le fanno tutti e se non ci avessero beccato avremmo continuato anche noi». E parlando dell'interrogatorio cui Bucci era stato sottoposto il giorno prima del suicidio dalla direzione distrettuale antimafia di Torino: «La sera prima ci dicevamo cosa avrebbe potuto raccontare al pm» ricorda Merulla, «qui puoi dire così, qui puoi non andare nello specifico» Quell'interrogatorio e le sue conseguenze sconvolsero Bucci che si rivolse al suo referente nei servizi segreti. Un blackout nei server della procura non ha permesso di intercettare le ultime chiamate dell'uomo, ma cosa sia accaduto lo prova a spiegare Placido Barresi, esponente di spicco della cosca 'ndranghetista dei Belfiore di Torino, uomo chiave per l'arresto del killer del procuratore capo di Torino Bruno Caccia, ora in semilibertà: «Lo hanno menato perché volevano i soldi indietro» ipotizza il boss, «e poi c'è la minaccia: "Guarda che ti prendiamo a tuo figlio"». Il riferimento ai leader ultrà è chiaro. Così come il ruolo della 'ndrangheta nel bagarinaggio e nella gestione della curva: «Mica entrano solo i Dominello (condannati anche in appello per aver infiltrato lo Stadium ndr). » sostiene Barresi, «entra tutta la Calabria unita». Uno scenario inquietante che potrebbe aprire nuovi filoni d'indagine sui rapporti tra criminalità e ultrà.

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