CALAFIORI A LR24: «Con Mou si migliora per forza. Maniacale nella fase difensiva. Punto a stare bene per giocarmi le mie carte» (FOTO E VIDEO)

03/08/2021 alle 17:37.
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ESCLUSIVA LAROMA24.IT (Matteo De Rose) - Siamo nella stanza dedicata alle interviste della Roma, all'interno del lussuosissimo resort Tivoli Carvoeiro. La vetrata dà sulla splendido giardino all'inglese con una piscina circolare e poco sotto la minuscola ed isolatissima Praia de Vale Covo. Uno spettacolo della natura. Dopo il primo anno di apprendistato con la prima squadra, Riccardo Calafiori si prepara a recitare un ruolo da protagonista. Il terzino della Roma parla dal ritiro portoghese a LAROMA24.IT e ci racconta come sta procedendo la preparazione alla prossima stagione agli ordini di José Mourinho.

Le differenze sostanziali nell'approccio e nella preparazione tra la scorsa stagione e questa?
Le differenze ci sono state, ce ne saranno ancora da scoprire di nuove. L'anno scorso abbiamo fatto una preparazione un po' anomala, finivamo il campionato post-Covid e abbiamo ricominciato dopo 2 settimane, non è stato un vero e proprio ritiro. Per la mia esperienza nei ritiri, anche in quelli che non erano della prima squadra, finora è stata una preparazione molto impegnativa, ma c'è stato tanto lavoro con il pallone. E' stato faticoso ma anche più divertente.

Come cambia l'interpretazione del tuo ruolo tra Fonseca e Mourinho?
Il mio vero ruolo è terzino nella difesa a 4, è cambiato poco. Nel centrocampo a 5 magari sei più coperto in fase difensiva, ma in quella offensiva per certi versi è anche più difficile attaccare, visto che sei già lì e non arrivi in corsa. È cambiato davvero poco e mi sto trovando bene.

Te l'avranno già chiesto in tanti: il tuo primo pensiero al video di in cui Mourinho ti visionava su WyScout?
Ricordo che ripresi il telefono dopo un'ora, ho visto tutte le notifiche e mi sono chiesto cosa fosse successo (ride, ndr)... L'ho vista subito in senso positivo, non so veramente quale potesse essere il messaggio, però è stato qualcosa di positivo, mi ha fatto piacere. Magari avrà pensato "guarda questo quant'è scarso..." (ride, ndr).

Il primo ricordo da tifoso della Roma?
Ricordo la prima volta allo stadio, la finale del 2008 contro l' in Supercoppa, ma di quella partita ricordo solo il gol di Mexes (
in quella partita Mexes non segnò, si riferisce probabilmente alla finale di Coppa Italia di quell'anno, ndr). Forse la prima vittoria inaspettata, che mi ha fatto emozionare, è stata quella con il al Bernabeu in .

Visto che Mourinho si è lamentato di questa cosa, giochi a Fortnite?
No. Non gioco nemmeno alla Playstation per adesso (ride, ndr).

Un anno e un giorno fa il debutto con la Roma. Poi il gol in Europa League, sotto la Sud purtroppo vuota. Come sono cambiati i tuoi sogni e obiettivi dopo quest'anno?
Gli obiettivi sono gli stessi, alla fine ho fatto tanto ma anche poco. Certi traguardi sembrano dei sogni irraggiungibili, ma quando li raggiungi poi devi pensare sempre a migliorarti e ad andare avanti. E diciamo che mi sono goduto a metà questi momenti, visto che non c'era il pubblico e non c'era tutto questo calore allo stadio. Spero di fare altri gol, di giocare più partite possibili, vincere un derby, vincere un trofeo... Vediamo.

Si è spesso parlato del tuo rapporto con e della tua 'infatuazione 'per lui e per il suo ruolo da capitano e trascinatore. Ultimamente ti ha dato qualche consiglio? Cosa ti ha catturato di lui?
Resta sempre un amico, siamo in buonissimi rapporti ci scriviamo ogni tanto per qualsiasi tipo di consiglio, sia per il calcio che per la vita. E' una persona che sa sempre cosa fare. Magari può piacere o meno ma è stato un giocatore fortissimo, visto da fuori sembra un tifoso in campo. E quando lo conosci è davvero quello che ti aspetti, è una persona umilissima e sempre a disposizione, uno che tende a eliminare le barriere tra i calciatori e i tifosi.

In generale, cosa metteresti in cima agli aspetti in cui vorresti migliorare di più?
Ovviamente devo migliorare in tutto, ma se devo dire una cosa penso alla fase difensiva, è la fase più difficile e ovviamente mi piace di più attaccare. C'è sempre da migliorare ma mi impegno e mi piace lavorare anche su questo aspetto.

Oltre a in passato hai nominato anche Kolarov e tra i giocatori d'esperienza che ti aiutavano, ora c'è qualcuno in rosa che fa lo stesso?
Adesso mi aiuta tanto Pellegrini, abbiamo un bel rapporto e l'ho visto crescere dalle giovanili, l'ho visto sempre come un idolo. Ho visto tutto il suo percorso ed è arrivato addirittura ad indossare la fascia da capitano. Lui ce l'ha fatta, magari posso migliorare tanto anch'io.

Ti aiuta, tranne oggi, quando calciavi in porta ti metteva un po' in mezzo...
Si, ma è giusto così (ride, ndr). Mi motiva e mi sprona sempre a sbagliare il meno possibile.

Come è risaputo hai dovuto affrontare due infortuni importanti, c'è stato un momento in cui hai pensato di dire 'basta'?
Diciamo che solo il primo è stato gravissimo, il resto era poca roba. Il giorno dell'infortunio, quando arrivai a Villa Stuart, mi dissero che in teoria avrei dovuto smettere. Lì magari un po' ho sofferto... (ride, ndr). Poi il giorno dopo l'operazione ricordo che dovevo provare già a fare degli esercizi e la gamba non si muoveva, anche se avrebbe dovuto. Quell'episodio mi ha un po' destabilizzato. Invece dal giorno dopo è andata sempre meglio.

A Roma si parla spesso dell'ambiente, cosa ne pensi? Se esiste, è qualcosa che secondo te veramente inficia, anche in minima misura, i risultati della squadra?
Ovviamente ho fatto solo una stagione con la prima squadra, sono in questo giro solo da un anno, non saprei. Grandi critiche o pressioni non le ho mai ricevute... Ho sempre giocato bene quando sono stato impegnato, magari le critiche sono arrivate più per via degli infortuni. Ma è qualcosa che è abbastanza comune anche ad altre realtà, è qualcosa da mettere in conto quando si fa questo lavoro. Magari quando insultano la tua famiglia diventa pesante... Non bisogna lasciarsi influenzare da commenti e cattive voci. Sono stato tifoso prima di essere un calciatore, magari era diverso, prima di insultare un giocatore magari provavo a difenderlo davanti a tutto. Poi ci sono altri tifosi che seguono la Roma da 40 anni e magari sono un po' scocciati e vogliono vedere la squadra vincere, visto che arriviamo sempre lì... Adesso è importante vincere qualche trofeo, quindi tutto questo da una parte ci può stare. Ma non ha senso esagerare: le critiche e le pressioni ci stanno, gli insulti no.

Nell'immaginario collettivo Mourinho è considerato più un gestore, ma da queste prime settimane dimostra di essere un vero allenatore di campo, vi segue davvero in tutto, anche negli esercizi in cui sarebbe lecito aspettarsi solo il . Una sorpresa anche per voi oppure no?
Lo conoscevo ma non così bene, non conoscevo bene il suo modo di lavorare in campo. Mi ha colpito subito dai primi giorni del suo arrivo a Trigoria, quando ero già li ad allenarmi prima del raduno. Guardava davvero tutto, anche il riscaldamento e chiedeva ogni cosa, anche per capire com'ero caratterialmente, è attento ad ogni minimo particolare. Magari a livello psicologico ti ammazza, ma così non puoi scappare ai miglioramenti, con uno così migliori per forza. E a livello umano sembra una brava persona, cerca di unire tutto il gruppo. C'è la sensazione che anche chi giocherà di meno farà felice di farne parte.

Il primo discorso alla squadra di Mourinho su cosa è stato incentrato? Su quale tasto ha premuto di più?
L'attenzione alla fase difensiva, quasi maniacale. Che d'altra parte è giusta, l'anno scorso non abbiamo fatto bene in difesa. Ci ha detto "Se siamo bene e ci attaccano, come facciamo a prendere gol?".

Personalmente e a livello di squadra ti riterresti soddisfatto a fine stagione se...
Sicuramente dobbiamo fare meglio dell'anno scorso, arrivare in e vincere qualcosa sarebbe perfetto. A livello personale sono convinto delle mie qualità, ma tutto dipende se sto bene o no. Cercherò di non avere infortuni, sarebbe un grande risultato, poi il resto verrà da sé.

Su questo aspetto, state lavorando diversamente rispetto al passato riguardo la prevenzione degli infortuni?
Si, gli allenamenti sono diversi ma sia in palestra che in campo, nella fase di riscaldamento, c'è grande attenzione sulla prevenzione. Magari è un lavoro palloso, ma almeno inizialmente mi fa stare tranquillo, così so che ho fatto tutto bene prima di entrare in campo e posso dare il massimo senza il rischio di farmi male.

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