«Ho altre conversazioni registrate con Claudio Lotito ma non le darò solo alla Procura Federale. Le porto direttamente in Tribunale perchè sulle minacce nei miei confronti si esprima la giustizia ordinaria». Lo ha detto il dg dell'Ischia, Pino Iodice, interpellato dall'Ansa. «Ho altre registrazioni, cose gravissime - ha ribadito - ma, su suggerimento dell'avvocato, non posso anticiparne i contenuti. Lo farò a suo tempo. Domani mattina consegno tutto il materiale a un noto penalista perchè mi difenda in tutte le sedi».
Il dg dell'Ischia Pino Iodice annuncia una querela per diffamazione nei confronti del presidente della Lazio Claudio Lotito. «Dice che porto sfiga - afferma interpellato dall'Ansa - e mi attribuisce una serie di fallimenti alla Pro Patria, al Taranto e alla Nocerina che non ci sono mai stati». Iodice ha aggiunto che ha già individuato un noto penalista partenopeo, che nominerà domani, per adire le vie legali contro Lotito.
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«Il mio richiamo agli effetti negativi dell'accesso delle squadre provinciali alla serie A è stato indicato da me come rischio di una possibile riduzione dei diritti televisivi, in conseguenza della riduzione degli utenti, e non certo come desiderio di impedire ai club minori di arrivare a competere con i club maggiori». Claudio Lotito ribadisce in una nota il suo pensiero sulla polemica che lo ha travolto dopo la diffusione della telefonata con Pino Iodice, registrata dal dg dell'Ischia. «Contrabbandare queste mie valutazioni come tentativo di influire sul regolare andamento sportivo dei tornei - scrive ancora il presidente della Lazio -, al fine di avvantaggiare i grandi club e svantaggiare i club di provincia, è un vero e proprio falso calunnioso, finalizzato a screditare la mia figura ed impedirmi di continuare nel rinnovamento che costituisce il programma della nuova dirigenza della Figc».
Lotito dice di aver subito un vero «agguato»: «Il mio dire appare logico e collegato ad una politica di riforme più volte pubblicizzata e portata all'attenzione delle istituzioni nazionali e sportive; se le mie dichiarazioni vengono strumentalizzate per travolgerne il contenuto e per sfruttarlo in termini di lotta di potere, come emerge dalle interpretazioni del mio interlocutore che ha »organizzato il suo agguato« si compie un vero e proprio falso intellettuale per agevolare l'agguato di un soggetto che, forse, ha tirato la volata a chi crede di sovvertire in questo modo una legittimazione derivante da metodi democratici e trasparenti, ben lontani dalle furtive registrazioni di telefonate mirate a creare lo scandalo. Comportamento,questo, che non mi sembra conforme nè alle norme deontologiche cui deve attenersi un tesserato nè alle norme cui deve attenersi un qualunque cittadino»
(ansa)
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Il Carpi in A «una rovina», Beretta che «conta zero», i diritti tv prima di tutto e i soldi, che con le promozioni di club piccoli, rischiano di finire a breve giro di posta. È bufera sul calcio italiano che si riscopre ancora litigioso e spaccato su denari e potere e scatena la «forte irritazione» del governo che dice basta: «il pallone deve cambiare», il messaggio del sottosegretario Delrio. Sotto accusa Claudio Lotito, presidente della Lazio, potente consigliere della federcalcio e stratega del nuovo corso in via Allegri, e soprattutto la sua telefonata registrata e resa pubblica dal dg dell'Ischia Pino Iodice a cui - dice il dirigente di Lega Pro - ne seguiranno altre.
Il sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio, dopo averne parlato oggi col presidente del Coni Malagò, ha chiesto «un cambiamento del calcio»: l'irritazione fa seguito a quella per la vicenda dei libri - fanno sapere fonti di Palazzo Chigi - e la richiesta è alla Federcalcio: «dimostri un cambiamento di stile e di approccio nella gestione». «Le parole di Lotito sono state incaute e rischiano di gettare discredito sul mondo del calcio, anche in funzione delle cariche istituzionali da lui ricoperte», dice il presidente del Coni Malagò.
Prende le distanze anche Carlo Tavecchio, che ha avuto in Lotito il suo grande sostenitore nella corsa alla poltrona federale. «Toni e contenuto della telefonata sono da censurare, così come le modalità con cui è stata realizzata - bacchetta il presidente Carlo Tavecchio - La Figc è garante della regolarità del campionato, le promozioni sono decise dal campo ogni altra logica è inaccettabile».
Il Carpi chiede l'intervento della Procura federale, insorgono anche Latina e Frosinone. Sullo sfondo del nuovo caso sollevato dalla telefonata registrata non è solo il linguaggio più o meno politically correct, ma anche il ruolo di potere di Lotito, il caos della Lega Pro (l'ex serie C) e le liti sulla riforma dei campionati. La telefonata 'choc' in cui Lotito cerca di allontanare scenari, come la promozione in A del Carpi, che sarebbe a detta sua disastrosa per le finanze del sistema calcio, non sarebbe nemmeno l'unica: Iodice ha infatti annunciato di avere «altri audio che attestano le minacce di Lotito in caso di mancato appoggio all'attuale governance». Insomma che il patron biancoceleste ci avrebbe «tolto i finanziamenti che ci spettano. Le stesse minacce che ha fatto a me le ha fatte a tanti altri presidenti».
Lotito si difende e contrattacca, con un monologo show proprio dalla Lega di Milano. «Non ho fatto pressioni, ho solo spiegato un programma. Il sistema sta saltando. Vogliono strumentalizzare solo per fini personali. Quello che vorrei io è un sistema trasparente. Ho detto che Beretta conta zero perchè è organo di garanzia, la decisione spetta ai presidenti. Iodice? Porta pure iella...».
Non ne fa invece un dramma Maurizio Beretta, pure annoverato da Lotito tra color che non contano niente. «Un modo spiccio per definire la realtà - ammette il presidente della Lega di A - Guardo la realtà, non mi sembra il caso di drammatizzare». Il livello di litigiosità ha tracimato nella ex serie C, nervo scoperto del sistema, dove la fronda anti Macalli cresce. E il presidente della Lega Pro sulla vicenda è lapidario: «In tanti anni di calcio una cosa così schifosa non l'avevo mai vista. Registrare la telefonata! Sono allibito. Da due mesi subiamo un vero e proprio stalking mediatico e forse non si è ancora toccato il fondo».
Il presidente della B Andrea Abodi non nasconde di essersi 'pentito' dell'appoggio a Lotito-Tavecchio, rispondendo ai follower-critici su twitter: «Pensavo a un'immagine diversa». Poi in una nota ufficiale - dopo aver litigato a distanza col presidente della Lazio - prende le distanze: «Ognuno risponda di quello che pensa, dice e fa: in B sale e scende chi merita, come dimostra la storia del nostro campionato. Forza Carpi e forza Frosinone!». Già, quelle squadre che scendono in campo ogni settimana con il carico di passione che scatenano e che non ci stanno a fare da inutili pedine. «Noi che piaccia o no esistiamo» alza la voce il Carpi, che invoca l'intervento della procura federale. L'attenzione alle notizie dell'ufficio di Palazzi è attivata, ma in questo caso andrà valutata anche la natura 'privatà della conversazione. Aspettando i nuovi sviluppi.
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Un monologo di quarantesette minuti per spiegarsi. La versione di Claudio Lotito, dopo la bufera scatenata dalla registrazione della telefonata con il dg dell'Ischia Pino Iodice, è affidata ad una conferenza stampa all'assemblea di Lega, a Milano, Lotito ha spiegato: "Non ho fatto pressioni, ho solo spiegato un programma. Il sistema sta saltando è un dato incontrovertibile. Vogliono strumentalizzare solo per fini personali. Quello che vorrei io è un sistema trasparente"