LIVE - Coronavirus, Spadafora: "Troveremo le risorse per lo sport". Ipotesi Serie A soltanto a Roma. Lotito: "Non capisco perché non ci si possa allenare". Liga: in campo ogni 72 ore. In Germania si vorrebbe ripartire a maggio a porte chiuse

07/04/2020 alle 23:17.
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Il mondo dello sport continua a studiare le contromisure da adottare per ripartire dopo lo stop forzato in quasi tutto il mondo a causa dell'emergenza sanitaria legata al Coronavirus. In Italia intanto i club non sembrano intenzionati a riconoscere ai calciatori le mensilità di marzo e aprile, scatenando inevitabilmente le proteste dei giocatori.

LIVE:

20.44 - Come riportato dal quotidiano francese, i club di Ligue 1 e Ligue 2 francesi sono arrivati ad un compromesso per il taglio degli stipendi dei calciatori. Si arriverà ad un tetto massimo del 50% per i salari più elevati

(l'équipe)

20.15 - Rinviati anche i GP d'Italia, Spagna e Canada in Formula 1. La prima data ancora in piedi resta dunque quella del 21 giugno, per cui è programmato il GP di Germania.

(skysport)

20.00 -  Ha fatto il punto sulla situazione attuale dello sport italiano Vincenzo Spadafora. Il Ministro è tornato a parlare con una diretta sulla propria pagina . Queste le sue parole: "Dall’inizio dell’emergenza abbiamo cominciato a lavorare per il mondo dello sport. Come prime misure emergenziali per l’ampia platea dei collaboratori, finora rimasta in ombra, abbiamo potuto mettere a disposizione solo 50 milioni, ma sto già lavorando per coprire il bonus per tutti sia per marzo che per aprile. Non è facile, serve mezzo miliardo solo per questi due mesi, ma c’è il mio massimo impegno e conto di chiudere in tempi molto brevi. Metteremo altri soldi nel decreto che approveremo dopo Pasqua. Lavoriamo giorno e notte e non è un modo di dire, è così davvero. Non dovete sollecitarmi, non dormo dal primo giorno che è iniziata questa epidemia, perché ci siamo resi subito conto di trovarci di fronte a una cosa più grande anche di noi stessi. Io ho chiesto per la prima vota che entrasse nell’area del mondo del lavoro anche quella peculiare dei collaboratori sportivi, che rischiavano di restare fuori dalle agevolazioni. Abbiamo sollecitato dei dati, dei numeri sugli operatori, ma nessuna federazione è stata in grado di fornirli. Si tratta di un mondo mai troppo considerato e finita questa emergenza bisognerà arrivare a una riforma per dare finalmente ai lavoratori sportivi tutele e garanzie. Oggi è importante essere partiti con questo bonus, grazie all’impegno di Sport e Salute. Mi dicono che la piattaforma funzione molto bene e che il sistema degli sms permette di scaglionare gli accessi. Di questo voglio ringraziare il presidente, Vito Cozzoli. Capisco il rammarico di chi guadagna oltre 10mila euro e mantiene una famiglia, ma ora non bisogna fare una guerra tra chi ha più bisogno. Se troveremo i fondi necessari la procedura per l’accesso ai bonus sarà ancora più veloce. Però serve anche che le federazioni si impegnino, per sostenere le associazioni dilettantistiche delle rispettive discipline in questa situazione eccezionale serve l’impegno di tutti. Lo Stato da solo non può trovare risorse e risolvere i problemi di tutti"

19.47 - Secondo quanto appreso dall'agenzia di stampa i giocatori stranieri dell' che nelle scorse settimane hanno lasciato l'Italia per ricongiungersi con le proprie famiglie, sono attesi a Milano entro la giornata di lunedì, per cominciare un nuovo periodo di isolamento, come da prassi.

(ansa)

19.07 - Il Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro Giovanni Petrucci ha dichiarato concluso il Campionato di Serie A, con un comunicato ufficiale sul sito della lega. Il torneo non sarà dunque portato a termine, a causa dell'emergenza Coronavirus. Spetterà alla Lega determinare promozioni e retrocessioni.

(web.legabasket.it)

17:30 - L’ultima idea che sta prendendo piede è quella di portare tutti i giocatori, di tutte le squadre di serie A, in ritiro-clausura a Roma per circa 45 giorni, farli allenare e giocare solo ed esclusivamente negli stadi della Capitale (i campi ci sono). Misure di sicurezza e sanitarie eccezionali, impianti a porte chiuse ovviamente, esclusi anche i giornalisti, test sierologici e mascherine per tutti (tranne i giocatori) quelli che entrano, e sono circa 300.

(repubblica.it)

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17:00 -  Al termine di una riunione che ha visto coinvolte tutte le parti in causa è stato raggiunto un accordo tra l’associazione calciatori e la Federazione spagnola per giocare ogni 72 ore. L’AFE, assocalciatori spagnola, fa dunque marcia indietro e si accorda con la federazione per giocare ogni 72 ore. Lo ha comunicato la stessa federazion con un comunicato:

15.20 - Il Sunderland, club di terza di divisione inglese, ha confermato che giocatori e staff tecnico della prima squadra, dell'Accademia e i dipendenti sono stati in cassa integrazione per via della pandemia di Covid-19. "In questo momento - si legge in una nota del Sunderland - non ha intenzione di chiedere a giocatori o personale di ridurre i salari o di posticipare il loro stipendio, e il club rimane pienamente impegnato a garantire che tutti i dipendenti siano pagati per intero".

15.00 - Il sindacato calciatori inglesi (Pfa) ha deciso di donare un milione di sterline al servizio sanitario nazionale. Generoso anche il presidente della Pfa, Gordon Taylor, che ha elargito 500.000 sterline. Nei giorni scorsi il sindacato dei calciatori d'oltre Manica ha rifiutato il taglio degli stipendi proposto dalla Premier League, scatenando un vespaio di polemiche.

13.50 - "La crisi per il coronavirus è globale, ma in ogni Paese è differente. Il livello di indebitamento del calcio italiano è molto elevato, il doppio di quello di Liga e Bundesliga, con un giro d'affari inferiore. La situazione economica della Serie A è molto più complicata e la soluzione non può essere ingaggiare . E comunque non credo andrà via". In piena crisi per il coronavirus, il presidente della Liga, Javier Tebas, liquida le suggestioni su un approdo della stella del nel calcio italiano, parlando in una videoconferenza con i media internazionali.

13.45 - "Ho sempre sostenuto che tutte le attività lavorative possano essere espletate se rispettano le norme di sicurezza e se hanno l'autorizzazione dei Prefetti. Non capivo perché un atleta non potesse svolgere la propria attività, che non deve essere considerata ludica. I giocatori hanno una condizione fisica diversa dalle persone normale e possono andare in difficoltà se vengono fermati per così tanto tempo. Non è un caso che nessuno di loro sia stato ricoverato in ospedale". Lo dice il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ai microfoni della radio del club biancoceleste. "Volevo precisare che nessuno vuole prendere sotto gamba la salute dei cittadini e degli atleti -sottolinea il numero uno della Lazio-. I fatti mi stanno dando ragione, da un mese e mezzo ho lanciato l'idea di fare dei test sierologici, che già ci siamo fatti arrivare da tempo. Sono test importanti, oltre al tampone, perché verificano la presenza di immunoglobuline e di altri anticorpi che dimostrano l'esistenza o meno del virus". "Formello è stato sanificato, abbiamo fatto la nebulizzazione del perossido di idrogeno che consente di evitare il contagio di qualsiasi natura -assicura Lotito-. In un contesto così, con tutti i controlli, non ho mai capito perché i giocatori non si siano potuti allenare. Secondo me lo possono fare, nessuno rischia la salute. Io ho il personale che tutti i giorni lavora in ospedali Covid-19: tutti sono stati dotati di misure di protezione. Da due mesi abbiamo mascherine P3 e tutto ciò che occorre, compresi per esempio gli occhiali".

"Io sono per il rispetto delle norme dello stato -prosegue il presidente della società biancoceleste-. Siamo rispettosi delle regole ma in questo contesto non c'è una validazione scientifica che impedisca ai giocatori di allenarsi in un contesto da me sopra descritto. O meglio, adesso sono impedite le sedute, ma nel precedente decreto no. Se viene adottato un protocollo che rispetta alcune misure di sicurezza, le salute non viene compromessa. L'allenamento è un atto lavorativo. Perché se lavorano nelle fabbriche, un calciatore non può svolgere il proprio compito in condizione di totale sicurezza? Comunque mi auguro che adesso la situazione migliori e mi aspetto che si torni presto in campo, sempre nel massimo rispetto dei protocolli. Il centro sportivo della Lazio, che è uno dei più grandi d'Italia, ha il personale idoneo per poter proseguire la propria attività".

13.30 - "Quando si ricomincera'? Non ne abbiamo la piu' pallida idea, la volonta e' portare a termine il campionato, che credo sia la cosa piu' giusta. Lo spero e me lo auguro di cuore, ma credo sia piuttosto complicato". Lo ha detto l'amministratore delegato del , Giovanni Carnevali, parlando di una possibile ripresa del campionato. "Un limite temporale di chiusura della stagione? Credo che non dobbiamo andare al di la' di fine luglio, altrimenti complicheremo la stagione successiva, che dovremo iniziare col piede giusto anche in vista degli Europei - sottolinea il dirigente neroverde - la Fifa ha allungato la stagione a tempo indeterminato? Tanti cambiamenti non so se possono fare bene al nostro mondo: l'obiettivo e' cercare di finire, altrimenti avremo una serie di ricorsi e vie legali. Spero che chi prenda le decisioni sia il piu' competente possibile".

(Sky Sport)

11.15 - Il Gran Premio d'Italia e quello di Catalogna, in programma rispettivamente all'Autodromo del Mugello (29-31 maggio) e al circuito Montmelò di (5-7 giugno), sono stati rinviati a causa della pandemia di Covid-19. "Dato che la situazione rimane in uno stato di costante evoluzione - si legge in una nota della MotoGp - nuove date per questi Gran Premi, cosi' come quelli di Francia e Spagna recentemente posticipati, non possono essere confermate fino a quando non sara' piu' chiaro quando sara' possibile organizzare gli eventi. Un calendario rivisto verra' pubblicato non appena disponibile".

10.58 - La Lega calcio tedesca vorrebbe riprendere i campionati all'inizio di maggio e sta lavorando a diversi scenari per far si' che si concluda la Bundesliga, sospesa dall'11 marzo a causa della pandemia di Covid-19. Tra le misure previste ci sarebbe anche quella di far disputare le partite a porte chiuse. In tal senso, secondo il quotidiano 'Bild' la Lega avrebbe fissato in 239 il numero massimo di persone ammesse allo stadio. Si ripartirebbe dunque con questi numeri: 126 persone dentro e intorno al campo, inclusi giocatori, allenatori, medici, emittenti televisive e raccattapalle, che sarebbero ridotti a quattro; 113 persone autorizzate a sedere in tribuna, compreso un servizio di sicurezza piuttosto ridotto e alcuni giornalisti. Numeri esigui che consentirebbero un controllo adeguato per una partita a rischio zero contagi.

10.26 - Nonostante manchino ancora nove mesi all'inizio del torneo gli organizzatori dell'Australian Open, in programma nel gennaio 2021, stanno pensando di far disputare il torneo a porte chiuse se l'emergenza coronavirus non fosse ancora alle spalle. Lo annuncia il presidente di Tennis Australia, Craig Tiley, in una nota. Tra gli altri provvedimenti che potrebbero essere presi ferree regole di auto-isolamento per tutti i giocatori provenienti dall'estero, che potrebbero essere in quarantena per un certo numero di giorni negli hotel di Melbourne non appena arrivino sul suolo australiano.

10.00 - In Italia continua lo scontro tra società di calcio e giocatori per quanto riguarda la sospensione degli stipendi. L’assemblea di ieri ha messo nero su bianco le modalità con cui i club vorrebbero intervenire: «Una riduzione pari a un terzo della retribuzione totale annua lorda (ovvero quattro mensilità medie onnicomprensive) nel caso non si possa riprendere l’attività sportiva, e una riduzione di un sesto della retribuzione totale annua lorda (ovvero due mensilità medie onnicomprensive) qualora si possano disputare nei prossimi mesi le restanti partite della stagione 2019-2020». Si partirebbe dunque dal taglio di marzo e aprile.
I giocatori però non ci stanno e, tramite l'Aic, hanno definito la proposta: «Vergognosa e irricevibile. Il comportamento delle Leghe è incomprensibile. La volontà, neanche tanto implicita, di voler riversare sui calciatori, mettendoli in cattiva luce, l’eventuale danno economico derivante dalla situazione di crisi, è un fatto che fa riflettere sulla credibilità imprenditoriale di chi dovrebbe traghettare il sistema calcio in questo momento di difficoltà».

 

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