LIVE - Coronavirus, Roma e altri club Serie A contro il protocollo: domani vertice tra Lega, Figc e Fmsi. Malagò: "Regola sulla quarantena della squadra può cambiare". Villani (Cts): "La 'bolla sterile' scoppia al primo contagiato". Pulcini (dir. sanitario Lazio): "Partitella? Falso, mi dimetterei"

14/05/2020 alle 18:20.
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La Serie A ha proposto di tornare in campo il 13 giugno, con l'idea anche di concludere la Coppa Italia, mentre per le coppe europee l'ipotesi è ripartire il 6 agosto. Dal 18 maggio, intanto, via libera agli allenamenti collettivi (in casa Lazio, invece, in scena già alcune partitelle "nascoste"). Tutti gli aggiornamenti della giornata dal mondo dello sport e del calcio in particolare:

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23.50 - BEIN SPORTS - "Abbiamo un piano concreto per finire la stagione europea. Penso che la maggioranza delle leghe finirà la stagione. Chi non lo farà, scelta loro, ma dovranno giocare le qualificazioni se vogliono partecipare alle competizioni UEFA". È quanto ha affermato il Presidente dell'Uefa Aleksander Ceferin all'emittente televisiva dove poi ha aggiunto: "Dobbiamo aspettare che il comitato esecutivo della UEFA confermi le date, ma posso dire che la stagione europea sarà completata, se tutto rimane così com'è, ad agosto. Sono sicuro che potremo finire la stagione europea. I campionati nazionali sono una cosa separata e decideranno separatamente come vogliono procedere, ma come ho già detto penso che almeno l'80% finirà la stagione". Sul calendario della stagione 2020/21 il numero uno del massimo organismo calcistico continentale ha dichiarato: "Per ora, sembra che il calendario non sarà molto influenzato, in particolare quello delle competizioni UEFA". Ceferin si è soffermato anche sulla questione del Fair Play Finanziario: "La situazione è straordinaria. E non pretenderemo che non lo sia. Adatteremo il sistema del Fair Play finanziario alla situazione, ma una decisione finale non è stata ancora presa. Quindi sì, lo adatteremo. Pensiamo che sia importante adattarlo, perché la situazione per i club non è facile e siamo tutti nella stessa barca qui".

(beIN Sports)

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23.30 - Nel corso della trasmissione "Si gonfia la rete" in onda oggi sull'emittente radiofonica, è intervenuto il prof. Alberto Villani, membro del comitato tecnico-scientifico istituito dal governo nonché Presidente della società italiana pediatria. Riguardo alla ripresa degli allenamenti in gruppo e quindi in seguito del campionato, Villani ha dichiarato: "Il Comitato tecnico-scientifico esprime pareri specifici su punti specifici, poi c'è la valutazione politica su ciò che va fatto e come. Noi, in merito al calcio, possiamo ribadire che il tampone è la fotografia di un momento. Se un giocatore fa il tampone di martedì ed è negativo (peraltro senza certezza al 100% ma al 70-80% dei casi), può essere dovuto anche ad altri fattori e bisogna tenerne conto. Il fatto che il tampone dica che è negativo non dà certezza sul fatto che non possa diventare positivo successivamente. Il Comitato non detta condizioni ma fa valutazioni e ha il dovere di farlo. Spadafora dice che le nostre valutazioni siano vincolanti, io dico che ciò che è vincolante è il coronavirus. Dipende tutto da lui, ed è la situazione sanitaria che determina valutazioni e scelte. In Corea del Sud c'è stata un'apertura e ora la situazione è precipitata, anche nel resto del mondo ci sono casi analoghi e negli Stati Uniti, dove i bambini hanno continuato la frequenza scolastica e oggi c'è una situazione drammatica".

Parole di Tommasi: possibile fare dei cambiamenti al protocollo in corso d'opera?
"E' questo il nocciolo della questione. Noi dobbiamo valutare periodicamente tutte le situazioni e adattare di conseguenza i provvedimenti da prendere (quindi i test e gli esami da fare). Se continuasse un trend favorevole e quindi si riuscisse a diminuire la contagiosità, allora forse potremmo venire maggiormente in contro al calcio, ma vi dico che di rientro dalla riunione odierna del comitato sono passato per Ponte Milvio e ho visto una situazione molto preoccupante. Quindi cauti con l'ottimismo, perché tutto dipende dal senso di responsabilità dei cittadini. I comportamenti delle persone sono alla base di tutto. Se le precauzioni non si prendono si prenderanno a dovere, l'Italia rischia ancora".

Modello Germania con il solo positivo in quarantena?
"Finora l'Italia sta rappresentando un modello nel mondo, e lo dico con orgoglio. Perché non facciamo la domanda inversa e non ci chiediamo perché non siano loro ad adottare il nostro protocollo, più tutelante? In questo momento io preferisco stare in Italia che non in Germania".

La bolla di cui parla la sottosegretaria Zampa?
"Benissimo, ma se un soggetto è positivo poi la bolla crolla automaticamente, perché si possono contagiare anche 2, 3 o 5 compagni e così via. E' dimostrato che prima che si possa rilevare il virus in chi l'ha contratto, il soggetto è già contagioso".

(Radio Marte)

23.10 - Al termine dell'incontro svoltosi oggi tra i rappresentati dei club di Serie A e i medici, il presidente del Cagliari Tommaso Giulini ha dichiarato: "La Lega di Serie A ha recepito quelle che sono le indicazioni per la ripresa delle attività collettive e tutti i club hanno concordato di chiedere di apporre una serie di modifiche dettate dal buonsenso, come la possibilità di riprendere da subito gli allenamenti di gruppo (considerato che la ripresa del campionato è fissata tra meno di un mese), utilizzare un protocollo simile a quello tedesco qualora vi fosse la positività al virus di un giocatore (e non prevedere la quarantena di tutti) ed infine non costringere le squadre a stare due o più settimane in ritiro dopo che si è stati per oltre due mesi in regime di isolamento domestico. Confidiamo che la Federazione si faccia portavoce con l’autorità governativa affinché si possa gestire una ripresa con regole rigide e che tutelino la salute di tutti, ma che al contempo permettano una reale ripresa delle attività con la volontà di terminare questa stagione sportiva entro fine luglio".

22.40 - La Serie A è nel pieno caos con alcuni club, tra cui la Roma, che si sono opposti al protocollo redatto dalla Figc per la ripresa degli allenamenti di gruppo. Intanto il , come fa sapere il portale specializzato in calciomercato, si era già cautelato bloccando un albergo dove soggiornare per il maxi-ritiro.

(Tmw.com)

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22.40 - Mentre in Italia si sta ancora discutendo se e quando far ripartire il campionato, con tanto di polemiche, in Olanda invece, dove è stato sospeso il calcio professionistico fino al 1° settembre a causa dell'emergenza coronavirus, si sta già pianificando la ripresa della stagione 2020/21 di Eredivisie che potrebbe avvenire prima di settembre. A rivelarlo è il ministro olandese della sanità, del benessere e dello sport, Martin van Rijn, il quale, intervenuto alla televisione pubblica del NOS dopo l'incontro telematico con la Royal Netherlands Football Federation, ha dichiarato: "Se fosse possibile far iniziare la prossima stagione di Eredivisie prima (settembre) a determinate condizioni, allora dovremo studiare l'ipotesi. Dipende dalle condizioni che ci saranno. Questo è esattamente ciò che ho chiesto alla Federazione, di fare un piano in modo da poter valutare ciò che è possibile e ciò che non lo è. Se la Federazione presenta un piano lo invieremo alla Squadra di Gestione dell'Epidemia".

(NOS)

22.30 - Oltre a Roma e , anche Milan, Sampdoria, Cagliari, Verona, Atalanta, Parma, e hanno preso posizione a sostegno delle perplessità palesate dall'Assocalciatori. Il fronte dei club di Serie A contrari all'attuale protocollo per la ripresa degli allenamenti di gruppo, come fa notare il giornalista de La Gazzetta dello Sport Nicolò Schira attraverso il proprio profilo , cresce di ora in ora.

 


22.15 - L'amministratore delegato dell' Beppe Marotta ha definito "inapplicabili"  le previsioni della Federazione per tornare ad allenarsi in gruppo. I punti contestati sono quelli riguardanti il maxi-ritiro (le 27 camere della Pinetina basterebbero a malapena a ospitare i giocatori), l'incertezza sulla gestione di eventuali positivi al coronavirus, fino alla troppe responsabilità che ricadrebbero sui medici sociali in caso di contagio. "Non vogliamo fare polemica - ha affermato il dirigente nerazzurro al portale del quotidiano romano - ma semplicemente con queste regole non saremmo in grado di andare in ritiro. Per questo chiediamo che siano cambiate, o non avremo alternative".

(repubblica.it)

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21.10 -La Roma, come molti altri club di Serie A, hanno di fatto bocciato il protocollo della Figc per la ripresa degli allenamenti di gruppo che dovrebbero partire dal 18 maggio prossimo. I punti che hanno generato polemica sono quelli riguardanti la quarantena di gruppo, le responsabilità che ricadrebbero sui medici sociali in caso di contagi in squadra e il maxi-ritiro. È per questo che domani in mattinata è previsto un incontro tra Lega Serie A e Figc con il Ministro dello Sport Spadafora, il Ministro della Salute Speranza, i medici e il Cts per lavorare su un nuovo protocollo. Questa la nota della Lega Serie A al termine della riunione svoltasi oggi tra i rappresentanti delle Società e i medici delle stesse: "L'incontro si è svolto in un clima propositivo e di collaborazione tra Club e componente medica, con l'obiettivo di trovare soluzioni idonee e praticabili nell'applicazione delle istruzioni ricevute, con particolare riferimento alla quarantena di gruppo e alla responsabilità dei medici sportivi. A tale proposito domani mattina la Lega Serie A, insieme ai vertici della FMSI e al Dott. Nanni, si riunirà con la Figc, per individuare insieme un percorso costruttivo di confronto con il Ministro della Salute, con il Ministro per le politiche giovanili e lo Sport, con il CTS, e giungere a un protocollo condiviso".

(legaseriea.it)

21.08 - ILTEMPO.IT  (A. AUSTINI) - Niente ritiro da lunedì. La Roma e altri club di Serie A ( per ora si parla di , Milan, , Cagliari, Verona, Atalanta, Sampdoria e ) si ribellano al protocollo imposto dal Comitato Tecnico Scientifico del governo. Troppi dubbi, tanti aspetti decisamente complicati e la sensazione che allenarsi in questo modo restando in clausura nella sede, senza alcuna certezza su quel che succederà da qui a giugno, potrebbe essere addirittura controproducente. La novità emerge dopo una giornata di confronti tra i giocatori e le società. Una situazione in continua evoluzione e che potrebbe cambiare ancora, ma ad oggi si può dire che a Trigoria (e non solo) non ripartiranno gli allenamenti di gruppo il 18 maggio. Dovrebbero infatti proseguire le sedute individuali di questi giorni, peraltro utili solo a curare la parte atletica. Fonseca e i colleghi stanno guidando a distanza i giocatori che si dividono fra i campi, in turni orari, e si chiedono: ma a cosa serve? Il ritiro, senza avere certezze sulla data della ripresa del campionato (in teoria il 13 giugno ma serve l'ok del governo), rischia di aggiungere problemi a quelli già esistenti. C'è bisogno di una parola chiara, non di ipotesi che si fanno da mesi e cambiano continuamente. Solo a quel punto, magari due settimane prima della ripresa ufficiale, le squadre si blinderanno nei centri sportivi per evitare contatti con l'esterno e diminuire il rischio di contagio. Il nodo centrale resta sempre lo stesso: se, come da protocollo, al primo giocatore positivo al test tutta la squadra deve chiudersi in quarantena, che senso ha riprendere il campionato?

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21.00 - L' non andrà in ritiro lunedì quando potrebbero prendere il via gli allenamenti collettivi. È quanto apprende l'Adnkronos da fonti del club nerazzurro. Il club non è nelle condizioni di applicare il protocollo dopo l'aggiornamento in seguito alle indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico. In primis ci sarebbero delle difficoltà logistiche relative ad esempio alle camere per tenere i giocatori e lo staff in ritiro, oltre ai dubbi sulla gestione di eventuali positività al coronavirus, senza tralasciare il problema legato alle eccessive responsabilità sul . Ma come l', diversi altri club di Serie A avrebbero le stesse perplessità. La squadra di quindi proseguirà con gli allenamenti individuali, a meno che non ci siano delle variazioni.

(Adnkronos)

20.00 - La Sampdoria, tramite il proprio sito web, rende noto che 4 giocatori precedentemente positivi al Coronavirus sono guariti oggi: "“L’U.C. Sampdoria comunica che i quattro calciatori, precedentemente risultati positivi al Coronavirus-COVID-19, sono stati sottoposti come da prassi ai due tamponi ravvicinati e sono al momento risultati negativi". 

19.49 - Il Governo britannico ha autorizzato il via libera alla ripresa della Premier League e della EFL nel mese di giugno. Queste le dichiarazioni del segretario della Cultura, Oliver Dowden: "Il governo sta aprendo le porte affinché il calcio possa tornare in sicurezza a giugnoAbbiamo tutti concordato che andremo avanti solo se è sicuro farlo. La salute e il benessere di giocatori, allenatori e personale viene prima di ogni cosa. Spetta ora alle autorità calcistiche concordare e finalizzare i dettagli dei loro piani, e c’è una buona volontà di raggiungere questo obiettivo per i tifosi, la comunità calcistica e la nazione nel suo complesso. Il governo e i nostri esperti medici continueranno ad offrire guida e supporto al gioco".

(BBC)

18.50 - Il presidente del CONI, Giovanni Malagò, durante la video-conferenza stampa arrivata subito dopo il termine della Giunta nazionale odierna ha commentato la notizia secondo cui la Lazio avrebbe trasgredito le regole imposte per la ripresa degli allenamenti individuali, svolgendo alla fine delle sedute di allenamento partitelle tre contro tre. Questo il suo pensiero. "La Lazio ha organizzato delle partitelle? Io non so se sia vero, ma se fosse cosi’ sarebbe una cosa irrispettosa. Moltissimi rappresentanti del mondo dello sport oggi mi hanno contattato facendo presente che nessuno finora aveva trasgredito le regole: questo la dice lunga sulla diversità tra alcuni, ma non tutti i mondi del calcio e tutto il resto. Ha fatto benissimo il presidente Gravina a costituire un pool ispettivo della Procura federale.  Ma non è solo un problema di giustizia sportiva, c’è anche una giustizia dello Stato. Vale per tutti i cittadini, non vedo perché non valga per il calcio: in Giunta c’è stato biasimo e critica per questa situazione. Penso del resto che le inchieste della Procura federale finiranno in un buco nell'acqua, perché sapendo delle visite non penso che le società faranno questi errori sugli allenamenti e peraltro da lunedì ci saranno diverse regole”.

18.30 - La Premier League, attraverso un comunicato ufficiale, ha reso noto di aver trovato l'accordo per il prolungamento dei contratti di tutti i giocatori in prestito fino al termine della stagione. Richard Masters, amministratore delegato della Premier League, ha così commentato la notizia: «Durante l'assemblea degli azionisti di lunedì, i club della Premier League hanno concordato all'unanimità di essere autorizzati a stipulare estensioni di contratto a breve termine con i giocatori il cui contratto scade il prossimo 30 giugno. Quello che abbiamo deciso oggi è di garantire, per quanto possibile, che i club completino la stagione con la stessa squadra che avevano a disposizione prima della sospensione della stagione. I giocatori possono estendere i loro contratti oltre il 30 giugno fino alla fine della stagione, ma devono essere d'accordo entrambe le parti».

18.10 - La protezione civile ha diramato il bollettino per aggiornare la la popolazione in merito all'evoluzione del Coronavirus. Sono 76.440 i positivi. Il numero dei guariti nella giornata di oggi vede un incremento di 2.747 persone, per un totale a 115.288. I pazienti in terapia intensiva sono 855, con una diminuzione di 38 unità. Infine nella giornata di oggi si segnala 262 deceduti, per un totale di 31.368.

17.50L'A.I.A.C.S, l'Associazione agenti italiani ha pubblicato un comunicato in merito alla ripresa degli allenamenti, a cui i giocatori si stanno sottoponendo in questi giorni. In particolare la preoccupazione per gli agenti dei giocatori riguarda la troppa burocrazia che il mondo del calcio sta mettendo in piedi per affrontare la ripresa. Questo il comunicato:

"L’A.I.A.C.S. – Assoagenti intende esprimere la propria posizione nell’ambito della diffusa discussione afferente il prosieguo della stagione calcistica. A distanza di oltre sessanta giorni dalla interruzione dell’attività agonistica siamo ancora nel mezzo di una discussione sulla possibilità o meno di riprendere la stagione e sulle eventuali modalità di ripresa. Il calcio patisce alcune storture del sistema Paese, la burocrazia eccessiva travolge una attività imprenditoriale che, come confermato dal Ministro dello Sport, contribuisce fiscalmente per oltre un miliardo di euro, solo nel 2018 circa 1.7 miliardi. Si nota, altresì, un trattamento diverso del calcio rispetto ad altri settori imprenditoriali. Un esempio è la responsabilità penale attribuita ai datori di lavoro in caso di contagio o morte, prevista dalle disposizioni governative ribadite dall’Inail,nel calcio si traduce in una responsabilità attribuita ai medici sportivi, collaboratori della società. Una condizione, quest’ultima,assolutamente incomprensibile. Se vi sarà un protocollo sanitario rispettato nei minimi termini, non si comprende come possa attribuirsi una responsabilità, addirittura penale, ad un datore di lavoro ovvero ad un medico sportivo, nel caso del calcio.Ed ancora, i protocolli sanitari applicati alle aziende non obbligano alla chiusura di un ramo dell’impresa ovvero all’intera impresa in caso di contagio di un dipendente, nel calcio, al contrario, in caso di contagio si obbligano le squadre ad una quarantena di quindici giorni.

In questo scenario i calciatori, veri ed imprescindibili attori del mondo calcio, sono confusi da tanta discussione ma consapevoli che la soluzione migliore sia la ripresa del campionato una volta assicurata la tutela sanitaria di tutte le componenti del club. Quest’ultimo aspetto è stato abbondantemente discusso e risolto definendo un modus operandi che soddisfa i calciatori e l’intero team. Quello che blocca tutt’oggi la ripresa, si ribadisce,non è pertanto una carenza di garanzia sanitaria bensì una questione solo burocratica come in precedenza descritto. Anche la discussione afferente l’eventuale obbligatorietà del ritiro lungo appare, alla luce della situazione emergenziale, inutile e fuorviante. Purtroppo il rischio di contagio non potrà essere annullato del tutto finché non vi saranno rimedi farmaceutici e vaccini ma il protocollo sanitario destinato al calcio ha trovato concordi tutte le componenti consentendola ripresa dell’attività. L’ipotesi del ritiro è paventato ad ulteriore tutela sanitaria del calciatore al fine, nel breve periodo di un mese e mezzo, di concludere il campionato. Gli atleti, del resto, sono da sempre avvezzi a ritiri lunghi come avviene nel precampionato.I calciatori riprendendo l’attività ed il campionato non aiuteranno solo loro stessi e la loro categoria, infatti,devono essere ben consapevoli che, da attori principali del sistema calcio,la propria volontà a ricominciare consentirebbe all’intero sistema quella ripresa che garantirebbe, altresì, le migliaia di famiglie dei dipendenti e collaboratori, non solo calciatori, che vivono lavorando nel calcio e nel suo indotto e che oggi vivono sospesi
In tale ottica ogni sacrificio sarebbe giustificato.

L’A.I.A.C.S.–Assoagenti, quale componente importante nel sistema calcio, oggi ancor di più ricoprendo un ruolo di interlocutore privilegiato per i calciatori, invita tutti i soggetti coinvolti nelle decisioni afferenti la ripresa dell’attività agonistica a rivolgere la giusta considerazione all’azienda calcio con il rispetto dei calciatori, dei lavoratori ed i collaboratori che meritano la stessa attenzione prestata ad altri settori imprenditoriali".

17.20 - Il tecnico del Tottenham, Josè Mourinho, ha espresso la propria posizione in merito alla ripartenza del massimo campionato inglese, che deve avvenire a suo dire in assoluta sicurezza. Queste le sue parole: «Se non volete giocare allora state a casa e guardatevi la Bundesliga. Voglio allenarmi e voglio disperatamente la ripresa della Premier League non appena sarà sicuro farlo. Ora per esempio stiamo assistendo ad altri campionati che si preparano a tornare in azione. Sono estremamente orgoglioso del modo in cui i miei giocatori hanno mantenuto la loro forma fisica, hanno dimostrato grande professionalità, passione e dedizione. Abbiamo lavorato tutti molto duramente durante le sessioni di allenamento a distanza della squadra e sulla corsa isolata: ora i campi sono disponibili per essere riutilizzati nel centro sportivo. Ogni giocatore è stato impegnato in termini di lavoro individuale e ora aspettiamo l'autorizzazione per iniziare a lavorare di nuovo in piccoli gruppi, una cosa che sosterrò pienamente».

(Mirror)

17.20 - La sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla ripresa della Serie A e all'informativa che il Ministro Spadafora ha inviato ai vari club del massimo campionato italiano. Queste le sue parole. «Ripartenza del calcio dal 13 giugno? Ho promesso a me stessa che non avrei mai più parlato di calcio, e ieri c'è stata l'informativa del ministro Spadafora. Credo comunque che una soluzione sia stata indicata, adesso spetta a loro (il sistema del calcio, ndr) assumersi la responsabilità e la fatica di seguire le regole. Ognuno di noi deve ricordare di tenersi cara la salute».

(Radio Uno)

17.20 - Il presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha parlato ai microfoni dell'emittente radiofonica in merito alla ripresa della Serie A e alla direttiva che il governo ha inviato alla FIGC in vista della ripresa degli allenamenti di gruppo e la ripresa del campionato italiano. Queste le sue parole. «Noi abbiamo recepito una direttiva che individua un percorso di coinvolgimento generale e non un isolamento individuale. Ma questo è un tema che riguarda la Commissione tecnico-scientifica e io non ho mai interloquito con loro, perché giustamente devono farlo solo in Ministero dello Sport e quello della Salute. Non so il motivo di questa decisione, mi dicono che è una decisione che potrebbe essere rivista ma non voglio aggiungere ulteriori considerazioni. Quello che è sicuro è che sono persone serie e probabilmente tra un protocollo più restrittivo e uno meno hanno voluto dare una indicazione nell'interesse del sistema paese oltre che di alcune categorie».

(Radio Due)

17.00 - Il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, ha rilasciato ai microfoni dell'emittente radiofonica alcune dichiarazioni in merito alla possibile ripresa della Serie A. Queste le sue parole: "L’obbligo di quarantena crea un punto interrogativo sulla conclusione regolare di questo campionato ma anche del prossimo. Gravina, infatti, in una comunicazione al presidente , ha detto che si partirà con i ritiri e con questa formula, e ha chiesto un allargamento delle maglie per gli allenamenti".

(TMW Radio)

15.30 - Primo grande campionato europeo a ripartire, la Bundesliga sara' anche il primo torneo ad adottare la novita' approvata dall'Ifab sulle cinque sostituzioni durante le partite ma da effettuare in un massimo di tre finestre temporali. I 36 club che compongono la Lega tedesca (Dfl) hanno dato il via libera e inoltre, negli spareggi promozione/retrocessione a fine stagione, sara' prevista una quarta finestra per effettuare dei cambi fra la fine dei tempi regolamentari e l'inizio dei supplementari o nell'intervallo fra i due supplementari. Approvata quasi all'unanimita' (un solo astenuto) la mozione per portare a termine la stagione anche oltre il 30 giugno se necessario mentre non e' stata approfondita la discussione sul da farsi qualora non fosse possibile completare le competizioni. Fra le novita' approvate anche la possibilita' di far giocare le partite in impianti diversi da quelli designati in caso di impedimenti legati al coronavirus.

15.10 - Il presidente della squadra di calcio del Besiktas, Ahmet Nur Cebi, e' risultato positivo al test per il coronavirus. Gia' questa mattina, un comunicato emesso dalla storica societa' di Istanbul, aveva reso noto che 8 persone dello staff erano risultate positive al tampone. La scoperta e' stata fatta nei test effettuati in vista del ritorno in campo, che in Turchia e' previsto per il prossimo 12 giugno e non viene specificato se si tratta di calciatori o di altri membri dello staff della squadra.

14.50 - "Ho letto della vicenda della Lazio e cerco di vigilare perché, se fosse vero, potete immaginare le conseguenze", ma qualora fosse vero "se la situazione sfugge al mio controllo, sarei costretto a dimettermi". Così il direttore sanitario della Lazio, Ivo Pulcini, in merito alle indiscrezioni apparse su alcuni organi di stampa oggi sul fatto che la squadra di Simone Inzaghi stia già praticando in allenamento le 'partitelle' con più giocatori, nonostante il divieto fino a lunedì prossimo. "Sono stato smentito e credo ci sia una smentita ufficiale sulla presunta partitella di ieri, per giunta la foto è vecchia". "Non corrisponde alla verità ed arriverà comunicazione da parte della società", aggiunge Pulcini a Radio Punto Nuovo.

14.20 - Dai presidenti di Serie A arriva l’allarme: “Se non cambia il protocollo, e si riduce la quarantena ad una settimana, sarà impossibile giocare” riporta il sito del quotidiano. “Anche perchè con 124 partite, spostamenti continui, in 40 giorni è quasi impossibile che non salti fuori un positivo. E in quel caso, addio campionato. La quarantena da giugno va ridotta ad una settimana

(repubblica.it)

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13.05 - Il presidente del Coni Giovanni Malagò, intervenuto all’emittente radiofonica, ha confermato l’ipotesi di ripartenza della Serie A per il 13 giugno. Queste le sue parole:

Al 99.9% il campionato di Serie A riparte il 13 giugno. La sfida tra alcuni medici e il CTS non la capisco. Si sta facendo di tutto per ricominciare, è l’obiettivo primario. Una volta ricominciato, non so quando finirà, ci vorrebbe la palla di vetro

(Rai Radio 2)

12.20 - In Inghilterra si dibatte sulle date della ripresa della Premier League e aumenta il partito degli scettici: i pareri sono discordanti e José Mourinho è fra quelli che mettono in risalto le problematiche relative alla condizione atletica dei calciatori. Molti di loro manifestano la propria preoccupazione e chiedono risposte prima di tornare ad allenarsi, in seguito alla richiesta di firmare un desclaimer nel caso in cui uno di loro, o un loro familiare, si ammalino. A proposito di Mourinho, il Daily Star gli dedica un titolo: «No way says José», ossia «In nessun modo», attribuendo il diniego al tecnico del Tottenham. Il Daily Express, invece, apre con una foto di Mourinho e con la frase: «Non così in fretta».

12.15"La FIGC ha attivato da oggi un pool ispettivo della Procura Federale, con il compito di verificare il rispetto delle indicazioni contenute nei Protocolli sanitari della Federazione, così come approvati dalle autorità di Governo. Il pool, alle dirette dipendenze del Procuratore, verificherà che gli allenamenti dei club professionistici ad oggi individuali e dal ‪18 maggio di gruppo, vengano svolti secondo quanto previsto dai Protocolli indicati", si legge nella nota ufficiale della Federcalcio in merito al protocollo medico cui la squadre devono far riferimento per svolgere gli allenamenti.

(figc.it)

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12.10 - Anche Maurizio Sarri ha varcato questa mattina i cancelli della Continassa, dove i giocatori della continuano ad alternarsi sul campo di allenamento. Da lunedì lavori con tutto il gruppo.

11.15 - «Giocare in questa nuova situazione sarà l'occasione giusta per quelli che chiamo 'campioni del mondo in allenamento'. Ho visto tanti giocatori che in allenamento durante la settimana erano brillanti e poi il giorno della partita, con gli spalti pieni, non riuscivano a dominare i nervi». Lo dice il dirigente del Bayern Monaco, Franz Beckenbauer, in merito al calcio a porte chiuse al tempo del coronavirus. «Tutti questi calciatori potranno approfittare delle porte chiuse. Ci potranno essere delle sorprese. La Bundesliga potrà scoprire nuovi giocatori», aggiunge. «Con le porte chiuse se sei allo stadio, ti manca l'atmosfera, ma se guardi la partita in tv, cosa cambia? In marzo ho visto -. Una sfida vivace, attraente. Veramente», conclude Beckenbauer.

10.10 - Al quotidiano Igli Tare, ds della Lazio, ha parlato della possibile ripresa del campionato:

Volete continuare il campionato solo per interesse personale?
«Chi lo dice non ha capito niente. Ci sono ancora 36 punti in ballo e la Lazio non è così egoista o sciocca. Ma sappiamo che il calcio dà da vivere a 370 mila persone, se si ferma sarà il fallimento per tanti e l'Italia perderà pezzi di storia non solo sportiva. Sarà un disastro sociale. Fermarsi adesso vuol dire, quasi certamente, non ripartire neanche a settembre: molti mesi di inattività sarebbero allucinanti».

Tanti rischi, molta confusione e un ministro dello sport che rema contro: perché?
«Non posso pensare che il signor Spadafora sia così irresponsabile da farlo apposta, ma di certo esistono governi in Europa che vogliono aiutare il calcio: la Germania, la Spagna, l'Inghilterra. In Italia non è così, e neppure in Francia dove hanno bloccato tutto in via definitiva: e io penso che il governo francese perderà molte cause civili con i club. Evitiamo un'estate in tribunale anche noi. Ci stanno prendendo in giro, queste continue complicazioni sono ridicole. Siano più chiari, oppure le conseguenze si riveleranno enormi: economiche, sociali, sportive e psichiche».

Crede che il protocollo sanitario tedesco sia il migliore?
«Senza dubbio. Controlli a tappeto e se c'è un positivo si isola lui, non l'intero gruppo. Si gioca, e se poi qualcuno decide di tornare a casa può farlo, ma pagando di tasca propria i test settimanali per sé e i suoi famigliari. Alla Lazio, dopo gli esami sierologici siamo risultati tutti negativi e nessun giocatore si è mai allontanato da Roma»

(La Repubblica)

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