SKY SPORT - Domani sera la Roma è attesa dalla Juventus all'Allianz Stadium nella sfida valida per la terza giornata di campionato. Alla vigilia della gara il tecnico giallorosso, Daniele De Rossi, è intervenuto in conferenza e a seguire ai microfoni del canale sportivo:
Un giudizio sul mercato? La direzione?
"La direzione è evidente, il giudizio è positivo: fare una squadra più forte che possa essere sostenuta nel corso degli anni. Giocatori di proprietà forti, che qualora volessero andar via potresti venderli, è quello che fa l'Atalanta. Ci riempiamo sempre la bocca con il loro nome, ma sono quelli che hanno lavorato meglio negli ultimi 10 anni partendo da una realtà molto positiva di squadra piccola e diventando una delle società più importanti in Europa perché hanno vinto l'Europa League. Ci sono arrivati con tanti anni di pazienza, è una piazza forse più paziente, Gasperini era partito abbastanza male nei primi anni e ora ne parliamo come uno dei più forti del mondo. Ma hanno costruito squadre che potevamo sostenersi da sole grazie alla forza dei giocatori di proprietà".
Cosa ha di speciale Koné?
"Una fisicità importante, la capacità di uscire dalle situazioni delicate in maniera diversa dagli altri che abbiamo, che ne escono con palleggio e qualità, lui ne esce con qualità e strappo fisico. Può giocare da mezzala o mediano davanti alla difesa, che è un valore aggiunto, sa fare tutto. Qui potrà fare il definitivo salto di qualità, andrà anche in Nazionale maggiore quindi è un'ulteriore dimostrazione della qualità del giocatore che abbiamo appena comprato".
Thiago Motta?
"È un rapporto silente, non ci sentiamo quasi mai e ci scambiamo qualche messaggio di auguri o complimenti. Penso di poter dire che reciprocamente ci stimiamo e ci vogliamo bene, abbiamo passato dei bei momenti in Nazionale ed entrambi ci siamo sempre stati per l'altro nel momento del bisogno. Se dovevo scegliere un giocatore con cui parlare o confidarmi lui era uno di quelli perché è un ragazzo intelligente e lo sta dimostrando sia quando parla sia quando la sua squadra gioca e parla per lui. Ho grandissimo affetto per lui, sono contento perché si sta dimostrando all'altezza di questa sfida. Speriamo che domani non riesca di nuovo a dimostrare a tutti quanto è bravo. La Juve è una nostra rivale, anche come tifoseria, ma ho affetto per lui e non posso augurargli il male, ma gli auguro di andare bene e di arrivare un punto sotto di noi".
Che tipo di energia dovrà mettere domani in campo la Roma?
"Un tipo di energia diversa rispetto a quella dei minuti centrali del primo tempo della partita con l'Empoli, eravamo partiti bene nei primi 10 minuti. Nel secondo tempo c'è stata confusione ma grande impeto, è meglio essere un po' confusi e con grande voglia che essere organizzati e troppo statici. Dobbiamo muovere la palla perché la Juve non te la fa prendere tanto, quest'anno gioca tanto con la palla e quando ce l'abbiamo dobbiamo essere rapidi".
Rispetto al sistema di gioco visto con l'Empoli cambierà qualcosa?
"Vediamo anche come staranno i nuovi acquisti e tutti quanti. Oggi capiremo meglio in che direzione vogliamo andare. Non ci sono alibi particolari perché siamo tutti sulla stessa barca, ma non è facilissimo programmare una partita nel momento in cui tante operazioni avvengono o saltano. Vediamo chi saremo e come staremo, ma di base 9/11 li ho in testa. Potrebbe cambiare qualcosina, come potrebbe essere molto simile anche perché noi attacchiamo alla stessa maniera. Potrebbe cambiare la maniera di difenderci e l'altezza dove iniziamo a difenderci".
In attesa di un difensore la prospettiva di giocare a 3 è rinviata?
"Non necessariamente, perché a volte abbiamo giocato a 3 con Angelino braccetto e a volte con tre centrali pure. Abbiamo giocato a 3 a Firenze e abbiamo preso una marea di tiri nel primo tempo, abbiamo giocato a 4 in altre partite e siamo stati aggressivi e ne abbiamo subiti meno come a Milano, col Feyenoord e anche col Brighton. Non è direttamente riferito a quanti centrali hai in fase difensiva, ma alla maniera di perdere palla. Un conto è fare marcatura preventiva, ma un conto è farla quando hai la palla e la perdi dal nulla, non è facile prevederlo. Dobbiamo fare meglio con la palla, poi fare grande densità a palla persa".