SOULÉ: "Settimana speciale, dobbiamo dare il doppio. Gasperini mi lascia libertà, Dybala inarrivabile per visione di gioco" (VIDEO)

19/09/2025 alle 19:56.
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A due giorni dal derby, in programma alle 12,30 allo Stadio Olimpico, Matias Soulé parla alla piattaforma sportiva raccontando le sue emozioni. Le dichiarazioni dell'argentino:

Come è nato El Pelo come soprannome?
"È di qualche amico, soprattutto quando sono arrivato in Italia. Ho conosciuto amici argentini che vivevano a Torino e avevo i capelli lunghi. Da lì mi chiamano El Pelo, me lo dicono solo loro".

Settimana particolare, come la stai passando?
"È una settimana speciale e diversa dalle altre, dobbiamo avere tranquillità e giocarla come tutte le partite. È una gara speciale, se nelle altre partite diamo il 100% in questa dobbiamo dare il doppio. Secondo me, all'inizio ci sarà un po' di nervosismo finché inizia la partita, poi mi passano tutte le ansie".

Ranieri?
"Grazie a lui ho iniziato a giocare con continuità, mi ha dato la fiducia che volevo. I primi mesi non sono stati facili, c'è stato cambiamento in tutto e Ranieri ci ha dato tranquillità e fiducia a me e a tutti i miei compagni: prima giocando semplice e piano piano dicendo di fare le cose che sapevamo".

Un consiglio che ti ha dato Ranieri?
"Sapeva che non stavo bene e non stavo giocando, la prima cosa che mi ha detto quando non mi uscivano le cose è di giocare il più semplice possibile".

Qual è l'aspetto di Gasperini che più ti colpisce?
"Di giocare subito in avanti, di non farsi mai trovare di schiena ma di puntare l'uomo. Ti lascia tanta libertà di esprimerti al meglio, soprattutto a me che sono un giocatore che vuole il pallone e vuole fare l'azione. Mi sta piacendo molto questo stile di gioco".

Sei anche più centrale rispetto all'anno scorso.
"Sì, sapevo che aveva un'altra formazione e mi ha detto subito che avrei giocato più dentro il campo e non da quinto".

Il consiglio tattico che ti ha dato Dybala per stare lì?
"Noi siamo sempre insieme, provo a fare quello che fa lui. Lo vedo sempre in allenamento e in partita. Cerco di esprimere quello che fa lui, io e i miei compagni prendiamo sempre qualcosa da lui".

C'è qualcosa in cui Dybala è inarrivabile?
"La visione di gioco, i controlli... queste cose di tecnica e qualità di un grandissimo giocatore".

Quanto ti aiuta anche fuori dal campo?
"Tanto. Ogni giorno siamo sempre più amici e siamo insieme, giochiamo alla playstation insieme tutto il giorno. Vedo più lui che la mia ragazza e la mia famiglia. Penso che a volte mi tratta da fratello maggiore quando c'è bisogno, ridiamo sempre. Mi tratta da amico e fratello maggiore".

Quando c'è bisogno del fratello maggiore Dybala?
"Quando serve serietà e leadership, dipende dai momenti delle partite e della stagione".

L'addio di Messi alla Nazionale?
"È stato emozionante. Ho visto l'ultima partita in casa in Argentina. Nel riscaldamento si è messo a piangere. Lì pensi che possa giocare il Mondiale del 2026, ma capisci che è grande e pensi alla carriera, pensi che non sai se vedrai un altro extraterrestre come lui. Questo mi ha fatto capire che sta finendo un'era, anche di altri giocatori, ed è stata straordinaria. Ringrazio di aver vissuto questo periodo per averlo visto".

Con quale mano l'hai salutato?
"La destra. Nella prima convocazione, avevo 17-18 anni, lui era lì e si è messo a salutare tutti. Avevo scherzato dicendo che non mi sarei più lavato la mano. Mi ricordo di aver giocato a ping pong con lui, lui era con i più grandi e io con quelli più piccoli".

Lo senti Di Maria?
"L'altro giorno mi ha risposto a una foto dicendo che mi devo svegliare perché c'è il Mondiale nel 2026".

Ti aspetta per il Mondiale?
"Sì, poi gli ho detto 'cosa sei' per il gol che ha fatto su punizione".

Più bello il suo o il tuo col Parma?
"Il suo".

Il consiglio di Di Maria?
"Dopo Messi e Maradona per noi argentini c'è lui".

Ti eri preoccupato che il tuo passaggio alla Roma non si potesse concretizzare?
"È stato un passaggio lungo, la Juventus non voleva mandarmi in una squadra italiana e io avevo deciso di voler venire alla Roma. Loro volevano mandarmi all'esterno. Avevo parlato con De Rossi, mi avevano convinto e avevo deciso. Ci sono state discussione, la Juventus voleva mandarmi via e voleva decidere dove ma io ho detto che volevo decidere. Dall'inizio che ho ricevuto l'interesse della Roma ho deciso subito fin quando sono arrivato".

Nel tuo destino c'è anche il rapporto con tua nonna?
"Lei è venuta a mancare la settimana prima che facessi l'esordio con il Frosinone. È stata molto speciale per me (si commuove, ndr). Mi ha sempre accompagnato quando ero in convitto, veniva da sola in pullman a vedermi perché mio padre non poteva venire. È venuta in Italia un paio di volte. Mi sarebbe piaciuto se mi avesse visto giocare con il Frosinone in Serie A. La tengo sempre con me in ogni partita, le chiedo aiuto e la ringrazio sempre. Non smetterò mai di farlo".

Qual è il prossimo obiettivo?
"Vincere qualcosa con la Roma e poi fare tanti gol e assist per aiutare la squadra".

I tuoi cani?
"Sono pazzo per i cani, ne ho due e sono come figli per me".

Ti stai allenando per diventare papà?
"Sì".

Un messaggio ai tifosi?
"Come in ogni partita il loro supporto ci aiuta tanto, quando danno il 200% e dobbiamo farlo anche noi. Al di là del risultato, che speriamo sia favorevole, il loro supporto ci aiuta e ci dà tranquillità".

(Dazn)

Matias Soulé interviene ai microfoni anche del canale Youtube della Serie A: "Giocare tutta quella partita e segnare è stato speciale, una cosa che non avevo mai provato prima. L'atmosfera allo stadio è indescrivibile. A essere onesto ero molto nervoso prima della partita, ma una volta che sei in campo si spegne tutto e ti concentri solo sul pallone. Sono partite incredibili".