ZAPPACOSTA: "Ero vicino al rientro ma poi è scoppiato questo caos. La cosa principale adesso è la salute"

22/03/2020 alle 02:15.
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Davide Zappacosta, terzino della Roma che sta cercando di recuperare e tornare in campo dopo il brutto infortunio che lo ha tenuto fuori dal campo dall'inizio della stagione, ha partecipato a una diretta di Salvatore Esposito, noto attore italiano. Il giallorosso ha parlato della situazione coranavirus e di come lui stia trascorrendo a casa questi giorni, considerando che sta lavorando come può per recuperare dall'infortunio. Queste le sue parole.

Cosa pensi di questa emergenza coronavirus?
Sono chiuso a casa da solo perché la mia ragazza e i miei genitori sono ad un’ora da qui e quindi non sono tornato. Il pomeriggio mi alleno e sperimento nuove cose in cucina, poi la sera gioco alla playstation. Non torno a casa perché ci è stato detto di rimanere fermi. La situazione però è grave. Quando sono uscito per fare la spesa ho incontrato signore in coppia con i cani, gente al supermercato per comprare mezzo filone di pane o tre mele, poi le persone che corrono. Non corriamo noi che è il nostro lavoro, corrono loro. È una follia.

Il brutto infortunio...
Ero appena arrivato a Roma e ho avuto questo infortunio che mi ha tenuto fuori per un bel po’. Stavo rientrando ma poi è scoppiato questo caos. Avevo ripreso la palla, scatti e stavo facendo tutto sul campo. Ero vicino al rientro. Ci è stato vietato di fare tutto perché il rischio è troppo alto. Io faccio il possibile a casa, mi sono allestito una piccola palestra sono per cercare di restare in forma. Ma la cosa principale adesso è la salute.

Situazione prestito alla Roma?
Il prestito era annuale, ma c’era una sorta di clausola del Chelsea che diceva che qualora si fosse fatto male gravemente uno dei terzini sarei dovuto tornare. Cosa abbastanza improbabile, no?

Chi è per te il difensore più forte di sempre?
Per il ruolo che faccio mi sono piaciuti sempre tantissimo sia Zambrotta che Cafu.

Chi è stato il tuo compagno più forte? E quello con cui hai giocato contro?
Direi Hazard, è quello che mi ha impressionato di più. Contro direi che è stato qualcosa di assurdo. Lo vedevi in mezzo al campo come se stesse giocando al campetto di casa. Lo vedevi camminare e pensavi che magari non avesse voglia e poi ne scartava tre o quattro. E’ spaziale.

Quali sono le grandi differenze tra il calcio inglese e quello italiano?
Come calciatore ti dico che i ritmi sono veramente elevati. Quindi fisicamente devi stare bene perché rispetto all’Italia c’è tanta più aggressività. A fine partita arrivi distrutto. Poi anche quando vai a giocare fuori casa con l’ultima in classifica rischi tantissimo perché lo stadio si fa sentire e ti ritrovi in situazioni che non ti aspetteresti. A volte fai più fatica con l’ultima che con il Liverpool o squadre del genere.

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