Per più di un decennio unintera generazione di tifosi Romanisti lha definita madre di tutte le partite. Quella tra Roma e Juventus, nonostante il periodo negativo che attualmente attraversano entrambe, è da sempre tra le sfide più attese del campionato italiano.
Il primo confronto ufficiale in casa dei giallorossi risale al 13 novembre 1927. Quel giorno, nellimpianto del Motovelodromo Appio, la sfida tra la Roma di Garbutt e i piemontesi allenati da Viola terminò 0-0.
Il 12 gennaio 1930 arrivò invece il primo successo bianconero a Roma: la Juve si impose 2-3, con i gol di Zanni, Cevenini III e Munerati, mentre per i capitolini andarono a segno Benatti e Chini Luduena.
La risposta a quella sconfitta non si fece attendere e arrivò perentoria e roboante: il 15 marzo 1931, tra le gloriose mura amiche di Campo Testaccio, la Roma di Burgess schiantò i bianconeri con un 5-0 talmente clamoroso da ispirare anche un film, titolato appunto Cinque a zero. I marcatori di quella giornata, entrata di diritto nella storia giallorossa, furono Lombardo, Fasanelli, Volk e Bernardini, che siglò una doppietta. Doppietta che Fuffo Bernardini replicò pochi mesi dopo, il 18 ottobre 1931, quando la Roma regolò per 2-0 la Juve allenata da Carcano.
Dieci anni dopo, il 9 novembre 1941, alla terza giornata del campionato che lavrebbe vista laurearsi per la prima volta campione dItalia, ancora un 2-0 dei giallorossi contro la Juventus. Quel giorno, allo Stadio del Partito Nazionale Fascista, andarono a segno Krieziu e Pantò. Il 12 novembre 1946 arrivò invece la più pesante sconfitta interna subita dalla Roma contro i bianconeri: la Juventus si impose per 1-5, con la doppietta di Piola, le reti di Sentimenti III e Astorri e lautogol di Matteini, che risposero al vantaggio dei giallorossi, illusi dallautorete di Varglien II. Il 18 febbraio 1951, nonostante la retrocessione in B, la Roma ottenne un prestigioso successo, battendo 3-0 i bianconeri: andarono a segno Andersson, Merlin e Bacci.
Andando più avanti nel tempo, il 5 maggio 1974 la Roma sconfisse la Juve per 3-2, nonostante i bianconeri fossero in pieno testa a testa con la Lazio per la conquista dello scudetto. Ma i ragazzi di Liedholm, a differenza di quanto si sarebbe poi visto allOlimpico 36 anni dopo tra i biancoazzurri e lInter, onorarono lo spirito dello sport fino in fondo. Per i giallorossi andarono a segno Domenghini, Negrisolo e Pierino Prati, che vanificarono la doppietta di Anastasi. Il 30 gennaio 1977 un altro successo della Roma sui bianconeri: finì 3-1 con le reti di Di Bartolomei, Bruno Conti e un autogol di Morini, mentre per la Juve segnò Bettega.
Il 6 marzo 1983, anno del secondo tricolore romanista, dopo i veleni del 1981 per il gol annullato a Turone, la Roma capolista affrontò la Juve in una partita che, se vinta, avrebbe rappresentato una serissima ipoteca sullo scudetto. Un Olimpico maestoso accolse le squadre in campo, con migliaia di dischi giallorossi sventolati allunisono. Il vantaggio di Falcao, con un preciso colpo di testa a superare Zoff, sembrava il suggello a una manifesta superiorità, ma i bianconeri nel finale ribaltarono il risultato con una punizione di Platini e un contestato gol di Brio. Finì 1-2 per la squadra di Trapattoni, ma due mesi dopo arrivò comunque lo scudetto giallorosso. Il 16 marzo 1986 un altro Roma-Juve entrato nella leggenda giallorossa: la squadra di Eriksson, dopo una lunga rincorsa iniziata nel girone di ritorno, arrivò a quella sfida a cinque punti dai bianconeri. Laggancio non sembrava più un miraggio e lOlimpico, sotto la sapiente regia dei ragazzi della Sud, si vestì a festa, ammantandosi con migliaia di strisce giallorosse srotolate in perfetta sincronia con lo sventolio di una bandiera svedese a centrocampo. Sul prato verde fu una gara a senso unico, con il vantaggio di Graziani, il raddoppio di Pruzzo, che per la prima volta sfilò la maglia sventolandola sotto la curva e il gol di Cerezo per il definitivo 3-0 che schiantò gli uomini di Trapattoni. Il 30 novembre 1986 ancora un 3-0 per la Roma contro i bianconeri: andarono a segno Berrgreen, Desideri e Giannini, regalando unaltra memorabile giornata ai propri tifosi.
Il 17 dicembre 1989 è unaltra data che i Romanisti portano nel cuore: quel giorno al Flaminio la Roma di Gigi Radice battè 1-0 la Juve allenata da Zoff, grazie al gol di Stefano Desideri. Una stagione che, nonostante si concluse senza trofei, regalò molte emozioni alla tifoseria giallorossa per la grinta e limpegno profusi dalla squadra. Il 5 settembre 1993 la Roma di Mazzone superò 2-1 i bianconeri, grazie ai gol di Balbo e Muzzi. Il temporaneo pareggio bianconero di Moller arrivò dopo ben due rigori falliti dalla Juve con Baggio e Vialli. Il 28 maggio 1995 un altro prestigioso successo della Roma sulla Juventus, fresca campione dItalia. Il 3-0 giallorosso fu aperto da Aldair, che grazie a una deviazione di Tacchinardi vendicò il torto subito nella gara di andata, con il fallo laterale viziato da un colpo subito dal guardalinee Manfredini. Nel secondo tempo Fonseca su rigore e Balbo suggellarono degnamente la giornata in cui ricorreva lanniversario della scomparsa di Agostino Di Bartolomei.
Il 15 novembre 1998, dopo le durissime accuse lanciate da Zeman sullabuso di farmaci nella Juve di Lippi, la Roma del tecnico boemo si tolse la soddisfazione di rispondere sul campo alle velenose repliche dei bianconeri. Finì 2-0 per i giallorossi, grazie a due prodezze di Paulo Sergio e Candela, che regalarono ai tifosi romanisti una giornata di profonda soddisfazione. Il 22 dicembre 2000 Roma e Juventus tornarono ad affrontarsi per lo scontro al vertice di un campionato che, a fine stagione avrebbe sancito il terzo scudetto giallorosso. Si giocò di venerdì sera a causa dellimminente sosta natalizia e, nonostante lo 0-0 finale, fu una partita molto vibrante, con un palo bianconero nel finale e un miracolo di Van der Sar su Totti. Tra le immagini più significative di quella gara, sicuramente la mancata stretta di mano da parte di Samuel nei confronti di Antonio Conte, che entrò di diritto nellimmaginario collettivo dei tifosi romanisti.
L8 febbraio 2004 lultimo successo giallorosso sulla Juve. Unaffermazione schiacciante, con un perentorio 4-0 che vide protagonista assoluto Antonio Cassano, autore di una doppietta dopo una settimana trascorsa tra polemiche e veleni sugli organi di stampa. Quella sera la squadra di Capello annichilì i bianconeri di Lippi, passando in vantaggio con Dacourt e raddoppiando con un rigore di Totti. Nel finale le due reti di Cassano, che festeggiò spezzando la bandierina del corner. Partecipò alla festa anche Pellizzoli che parò un rigore a Trezeguet, prima che Totti fosse immortalato nel famoso gesto delle quattro dita rivolto a Tudor. Dopo quel successo solo delusioni per la Roma allOlimpico, con quattro sconfitte e un pareggio per 2-2 nel 2007, con la doppietta di Totti vanificata dal pareggio in extremis di Iaquinta.
ROMA-JUVENTUS 1-1 1984/85 (POST-PARTITA TRAPATTONI E CLAGUNA)
ROMA-JUVENTUS 0-0 1997/98 (DOPPIA PARATA DI PERUZZI SU TOTTI)
Alessandro Monzio Compagnoni