LAROMA24.IT Quarta puntata della rubrica CAPITANO, MIO CAPITANO dedicata a quei giocatori giallorossi che per una parentesi di almeno quattro anni hanno indossato l'ambita fascia di capitano della Roma. Questa volta ricordiamo Amedeo Amadei, amatissimo bomber degli anni 40', centravanti della Roma campione d'Italia per la prima volta nella sua storia e capitano della squadra dalla stagione 1942/1943 fino a quella 1947/1948. Gli fu affibbiato il soprannome di
Il giovane Amedeo approda alla Roma, all'insaputa dei genitori, dopo un provino, ovviamente, andato a buon fine.
Scende in campo per la prima volta in serie A a 15 anni, 9 mesi e 6 giorni e tutt'ora detiene il record come giocatore più giovane che abbia mai esordito nel massimo campionato italiano a girone unico. Con la maglia della squadra giallorossa mette a segno 85 reti in serie A, escludendo le 31 marcature nel campionato cosiddetto 'di guerra' e il primo post-guerra che, non essendo a girone unico, non viene preso in considerazione dalle statistiche ufficiali. Vince il primo scudetto della storia romanista nel 1941/1942 laureandsi, con 18 goal, capocannoniere della compagine capitolina. Le doti principali di Amadei erano il tiro molto potente e l'incredibile velocità, oltre ovviamente ad una capacità di "vedere" la porta fuori dalla norma. Divenne capitano della Roma nel 1943, quando a guidare la formazione giallorossa c'era l'ex portiere Guido Masetti )anche lui capitano della Magica) e la lasciò nel '48 quando si trasferì a Milano sponda Inter.
Finchè militò nella Roma non ebbe sbocchi in Nazionale (vista la presenza dei campioni del grande Torino di allora), ma dopo l'incidente di Superga e il suo passaggio all'Inter, cominciò ad essere spesso convocato: collezionò con gli azzurri 13 presenze e 7 reti. Viste le gravi condizioni economiche in cui versava la società capitolina nel dopo-guerra, venne ceduto all'Inter dopo aver indossato l'ambita fascia da capitano per cinque anni consecutivi. Restò a Milano per due anni continuando a segnare con regolarità per poi concludere la sua carriera a Napoli, dove giocò le sue ultime 5 stagioni.
Amadei si distinse per la sua bontà d'animo e per la sua generosità, che dimostrò tutte le domeniche anche in campo, entrando così di diritto nei cuori dei tifosi romanisti. Inoltre sin dall'inizio della sua carriera, aiutò la famiglia che aveva gravi difficoltà economiche.
Il 'Fornaretto' ha fatto registrare numeri sontuosi, che ancora oggi vengono ricordati: è il decimo marcatore di sempre della serie A con 174 reti in 423 partite, media 0,41 goal a partita, nonchè l'unico calciatore, insieme a Silvio Piola, ad aver realizzato almeno 40 reti in Serie A con tre differenti squadre. Ad Amedeo Amadei, che ancora oggi vive a Frascati, è stato intitolato lo scorso 5 novembre 2007 il campo "Lucio Mamilio" di Frascati, il più antico impianto sportivo del tuscolano: un riconoscimento dovuto ad un campione, che ha portato in alto il nome della sua città.