DIARIO DELL'ANNO - Dal duo Di Francesco-Monchi all'era Fonseca-Petrachi, passando per gli addii di De Rossi e Totti, fino all'interesse di Friedkin: tutto il 2019 giallorosso

01/01/2020 alle 00:11.
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LAROMA24.IT (Chiara Ciotti – Federico Leoni – Massimo Scialla) - Il 2019 è agli sgoccioli. Sono trascorsi 12 mesi intensi per i colori giallorossi, tra gioie e dolori. Come consuetudine per gli ultimi giorni dell’anno, LAROMA24.IT ripercorre con voi i principali avvenimenti. Questo è il 'Diario dell'Anno', edizione speciale della nostra rubrica quotidiana ‘Diario del giorno’ che riavvolgerà il nastro dell'anno a tinte giallorosse.

FIRENZE AMARA, DI FRANCESCO, MONCHI E L’ARRIVO DI RANIERI - L’altalenante finale del 2018 della Roma targata si ripete all’avvio del nuovo anno: la Roma stappa il 2019 con la vittoria sul Torino, poi 3-3 con l’Atalanta prima della debacle nei quarti di finale di Coppa Italia contro la Fiorentina il 30 gennaio. Al Franchi la Roma sprofonda 7-1 per mano dei viola, con i fantasmi dell’esonero che aleggiano sulla panchina del tecnico ex . La squadra aggancia l’1-1 col Milan, si rialza vincendo contro Chievo in campionato e Porto nell’andata degli ottavi di all’Olimpico (2-1 firmato dalla doppietta di Zaniolo), supera e (con gol allo scadere di ), infine cade brutalmente nel derby 3-0 sotto i colpi di Caicedo, Immobile e Cataldi. I fantasmi però si materializzano al ritorno degli ottavi europei: al do Dragão la Roma incassa il 3-1 dei padroni di casa dopo i tempi supplementari e saluta la . E’ l’ultimo atto della Roma di : fatale il ko europeo, il tecnico viene esonerato. Al destino di si lega quello di Monchi: lo spagnolo saluta il club dopo due anni a capo della direzione sportiva. Per chi varca per l’ultima volta i cancelli del , c’è chi ritorna: è Claudio Ranieri che, dopo la parentesi tra il 2009 e il 2011 con uno scudetto sfiorato, torna alla guida della Roma fino a giugno.

Il -bis parte sotto i buoni auspici con il 2-1 rifilato all’Empoli, prima delle sconfitte con Spal e e del pari con la . La Roma, poi, torna a respirare a Marassi contro la Sampdoria: capitan De Rossi prende la squadra per mano e firma la vittoria di misura. E’ l’ultima rete in maglia giallorossa per il numero 16. Dopo il successo sui blucerchiati, la squadra raccoglie, fino alla fine del campionato contro il Parma, 4 vittorie, tra cui il 2-0 all’Olimpico ai danni della con le reti di e , e 3 pareggi. Al gong finale la formazione giallorossa si attesta 6° in classifica a 66 punti, dietro ad Atalanta terza, quarta e Milan in 5° posizione.

DDR: 18 ANNI D’AMORERoma-Parma: 26 maggio 2019, ultima presenza di Daniele con la maglia della Roma. Riavvolgiamo il filo della storia. In occasione dell’ultima gara di campionato, in programma all’Olimpico contro il Parma, il numero 16 romanista saluterà i suoi tifosi per l’ultima volta: l’annuncio del club. Rifiutato un ruolo nel management giallorosso, Daniele sceglie, poi, di volare in Argentina e vestire la maglia del Boca Juniors. Prima la conferenza stampa, poi la lettera aperta (“Nessun mai vi amerà più di me”), quindi la contestazione dei tifosi alla società, infine l’ultima partita, la standing ovation, l’emozione, i cori, gli abbracci, l’inchino alla Curva Sud, il bacio alla sua gente. Saluta un’altra bandiera, un simbolo del romanismo (anche con un nostro tributo). Si chiude la stagione della Roma.

L'ARRIVO DI PETRACHI E LA SCELTA DI FONSECA – Dopo il futuro porta altrove, ad una ennesima rivoluzione, a cominciare da chi deve sedere dietro alla scrivania. E tra i nomi esotici, come quello di Campos, a spuntarla è un italiano, un salentino per la precisione: Gianluca Petrachi. È lui il prescelto per rifondare la Roma, non senza difficoltà per portarlo nella Capitale e soprattutto per convincere Cairo a liberarlo dal Torino. Alla fine Petrachi diventa ufficialmente il nuovo direttore sportivo giallorosso il primo luglio 2019. E la prima gatta da pelare per il nuovo ds è quella dell'allenatore, una scelta non semplice dopo la stagione deludente targata . Per questo si pensa in grande, si fanno nomi importanti. Uno in particolare, quello di , sponsorizzato da e con il lavoro dietro le quinte di Fienga. Le parti si incontrano, tra Trigoria e Londra, ma alla fine la trattativa non va in porto. Per Conte non è il momento di scegliere Roma, andrà all' qualche settimana dopo. E allora Petrachi prende in mano la situazione: pensa a De Zerbi, ci prova con Gasperini, che rifiuta anche lui, allora si butta su un nome straniero, uno che in Ucraina con lo Shakhtar, domina da anni: Paulo Fonseca. L'11 giugno viene ufficializzato il suo arrivo, tra un po' di scetticismo, e presentato l'8 luglio. Si presenta come un cultore del calcio offensivo, della difesa alta, ma impiegherà poco tempo a dimostrare a tutti intelligenza tattica e adattamento al calcio italiano.

L'ADDIO DI TOTTI - Dopo l'addio di , lascia ufficialmente la sua carica da dirigente. Lo annuncia il 17 giugno in una conferenza stampa dal salone d'oro del Coni. E l'ex 10 non si risparmia, ne ha per tutti. Attacca e Baldini, visti come il vero ostacolo per una sua crescita all'interno della società. Un ruolo, quello di , mai veramente definito nell'organigramma, e che con il tempo ha spinto l'ex capitano a farsi da parte. parla di "deromanizzazione" voluta dai piani alti e di rapporti praticamente a zero con le alte sfere. Più di un'ora di parole a chiudere una storia lunga 25 anni ed ad aprirne, per l'As Roma, una tutta nuova.

IL PRIMO MERCATO DI PETRACHI - La vita però va avanti. Petrachi pianifica il suo primo calciomercato da ds della Roma. Come è accaduto negli anni precedenti, l'imperativo categorico è quello di cedere, di fare cassa. Gli indiziati sono due: e . Il greco va al a fine giugno, con De Laurentiis che copre la clausola di 36 milioni inserendo nella trattativa Diawara. Discorso a parte, invece, per quanto riguarda il bosniaco. Fin dai mesi precedenti è promesso sposo all', lui vuole andare via, sente consumato il suo tempo nella Capitale. Petrachi si mette così alla ricerca di un centravanti in grado di sostituirlo, ma qualcosa è destinato a cambiare. Fonseca lo coccola, lo considera l'attaccante ideale per il suo gioco, i compagni se lo tengono stretto e alla fine a Ferragosto arriva l'annuncio: Dzeko rinnova con la Roma fino al 2022.

Il mercato in entrata, però, fatica a decollare. Oltre a Diawara, si segnalano gli arrivi di Spinazzola (nell'affare Luca Pellegrini con la ), Mancini dall'Atalanta e Veretout dalla dopo una lunga trattativa. La rosa però è incompleta: manca un difensore e, dopo l'improvvisa partenza di direzione Cina, anche un esterno offensivo. Così Petrachi guarda in Premier, prendendo nel giro di pochi giorni a fine mercato, Smalling e Mkhitaryan. Ora la stagione della Roma può prendere il via.

LA ROMA SECONDO FONSECA - L’attesa per vedere la Roma di Paulo Fonseca muovere i primi passi ufficiali è alta, dopo le amichevoli estive. Il debutto arriva all’Olimpico il 25 agosto quando la Roma ospita il , va in vantaggio per 3 volte e per 3 volte si fa rimontare, in un’altalena di illusione e delusione. Il pareggio finale lascia presagire una stagione di grandi folate offensive e preoccupanti amnesie difensive. Poi il derby: altro pari, altro punto. La prima vittoria arriva contro il di De Zerbi, con la Roma che vince 4-2 e dà il via ad una serie di 4 vittorie in 5 gare. A fare le spese di un entusiasmo crescente sono Istanbul Basaksehir, – vittoria all’ultimo respiro siglata – e Lecce, mentre un’Atalanta più rodata e più in forma della Roma rifila agli uomini di Fonseca un sonoro 0-2 all’Olimpico.

Flessione di rendimento nel mese di ottobre: l’effetto sul cammino europeo della Roma si rivelerà solo relativo, mentre in campionato si collezionano solo due punti nelle sfide contro Cagliari – parapiglia nel finale e Petrachi furioso nel post partita per l’arbitraggio di Massa – e Samp – probabilmente la peggiore prestazione della Roma sotto Fonseca. Lo scialbo pareggio di Marassi sembra dare la sveglia ai giallorossi che in campionato portano a casa tre vittorie consecutive contro Milan, Udinese – memorabile successo per 0-4 con tre reti realizzate in inferiorità numerica – e Napoli: la mano dell’allenatore comincia a vedersi e l’intuizione di avanzare Mancini in mediana è solo il più appariscente degli accorgimenti che il tecnico portoghese adotta per dare una scrollata ad una Roma intorpidita da incertezze ed infortuni. I numeri, soprattutto quelli difensivi, cominciano a cambiare: Smalling assume le sembianze del gigante, Pau Lopez quelle dell’eroe di ogni giorno, mentre davanti Pellegrini mostra lampi di classe pura e si conferma coltellino svizzero, capace di stappare, tagliare, pungere e infilzare.

Lo stop della Roma di Parma sembra solo confermare che ben poco si può con una rosa spremuta e ridotta all’osso, ma la pausa per le nazionali di novembre restituisce a Fonseca una squadra con più smalto rispetto a quella che aveva lasciato, e i risultati si vedono: in campionato arrivano subito 2 vittorie, poi il pari ottenuto con la convincente prestazione contro l’ prima in classifica, quindi il secondo posto conclusivo nel gruppo J dell’Europa League, conseguenza di grossolane sviste arbitrali che hanno nettamente svantaggiato la Roma ma anche di prestazioni non sempre brillanti: quella mediocre per antonomasia arriva nell’ultimo match del girone, contro il Wolfsberger. La Roma archivia l’anno con 2 vittorie convincenti ai danni di Spal e . Inversione di tendenza netta dunque, almeno in campionato, con 22 punti ottenuti nelle ultime 9 gare e la miglior difesa del torneo nello stesso periodo, a pari merito con Lazio – che deve però ancora giocare la partita contro il Verona – ed . 2019 chiuso in bellezza.

CLUB VERSO LA CESSIONE: TRATTATIVA -FRIEDKIN - Ma c’è un’altra vicenda, parallela a quelle di campo, che caratterizza la parte finale del 2019 giallorosso. A poche ore dal match contro il Borussia Monchenglabach – deciso da un rigore in favore dei tedeschi inventato dall’arbitro Collum, per un inesistente fallo di mano di Smalling – inizia a diffondersi l’indiscrezione che sul club sia piombato l’interesse di un nuovo investitore pronto ad acquisire le quote di maggioranza della Roma. Si tratta di Dan Friedkin, magnate texano che fra le altre cose, attraverso la Gulf States Toyota, risulta il responsabile esclusivo della distribuzione di automobili del noto marchio giapponese in 5 diversi Stati USA.

Dagli emissari del Gruppo Friedkin presenti nella Capitale al comunicato ufficiale della Roma del 20 novembre che parla di «contatti preliminari con potenziali investitori al fine di permettere loro di valutare l'opportunità di un possibile investimento», fino alla nota del club nella notte tra il 29 ed il 30 dicembre che conferma che la trattativa tra il Gruppo Friedkin e la Roma esiste e va avanti ma non c’è ancora nessun accordo definitivo per la cessione: queste le tappe della vicenda finora. Appuntamento, dunque, al 2020 per ulteriori sviluppi.

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