LAROMA24.IT - Di cuore e coraggio, fatica e volontà, stringendo i denti e portandosi al limite, sospinti dall’amore di centomila voci innamorate. E non è un caso che sia stato proprio un tifoso a segnare un gol, non in senso figurato come con il Salisburgo, ma nel senso più letterale possibile. Edoardo Bove: professione, romanista; hobby, calciatore. In campo ha preso vita un verso di uno dei canti del romanismo: petto d’acciaio, astuzia e core. Il petto d’acciaio, quello con cui ha stoppato la palla poco prima di servire Abraham; astuzia, quella che gli ha permesso di leggere la realtà un momento prima dei suoi avversari e con lucidità gestire la palla. E la cosa più importante, il core. Quello che permette di andare oltre quello che si ha, di spingersi al 110%, il senso più puro del romanismo. Oltre ogni evidenza, andando controcorrente come la Carpa Koi, simbolo di perseveranza e coraggio, fino a perdere il fiato. Dalla gavetta nelle giovanili alla titolarità fino a segnare un gol importante, potenzialmente storico, in semifinale di Europa League. No signori, non è una favola: è la Roma.
MV