LAROMA24.IT - Dopo l'amichevole con il City si parla sempre con più insistenza di Dzeko alla Roma, sull'attaccante bosniaco spunta anche un retroscena di mercato. Il giocatore avrebbe infatti rifiutato un' offerta del Porto, ormai aspetta la Roma.
Si torna a parlare anche di stadio, con il progetto arrivato finalmente in regione, ultimo passo necessario prima della costruzione, ma per il quale sembra manchino alcune integrazioni.
Le riforme importanti introdotte quest'anno in Serie A, potrebbero portare numerosi giocatori a rimanere fuori rosa.
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Hi-Press è l’appuntamento fisso all’interno del nostro portale che fornisce la possibilità di districarsi al meglio nella rassegna stampa quotidiana. Come per gli highlights di una partita che in pochi minuti riassumono il ‘best of’ dei 90′, allo stesso modo vengono riproposti gli spunti salienti della carta stampata.
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Il bosniaco ieri è rimasto per tutto il tempo in panchina e ha detto di no alle avances del Porto. Un segnale positivo per la Roma che conta di chiudere in queste ore la trattativa col City (ballano ancora 7 milioni). La tournée in Australia è stata comunque più che positiva per Garcia uscito imbattuto nei 90’ con due top club europei come Real e City e ancora con la possibilità di vincere il trofeo (in caso di vittoria ai rigori del Real sugli inglesi): «Abbiamo pagato errori individuali, ma mi è piaciuta la reazione. Questi due match ci danno consapevolezza. Dzeko? Cerchiamo tre giocatori in ruoli precisi». Provato di nuovo il 4-2-3-1 con Pjanic trequartista. Proprio dal bosniaco (autore di un gran gol dalla distanza) sono arrivate le note migliori in un primo tempo che ha visto la Roma ritrovare quei movimenti senza palla scomparsi nella seconda parte dello scorso campionato. Buone anche le prove di Falque, Iturbe e De Rossi. Non è cambiato, invece, il rendimento degli “indesiderati” Cole, Doumbia e Destro. I primi due hanno condannato la Roma alla sconfitta: il primo con un assist comico per l’1-2 del City, il secondo per l’erroraccio dal dischetto.
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Il Messaggero (Lorenzo De Cicco)
ATTI MANCANTI Nei sette scatoloni consegnati il 15 giugno scorso dai privati a Palazzo Senatorio mancavano invece tanti requisiti fondamentali per ottenere il “bollino” di progetto definitivo. Criteri difficilmente aggirabili, perché fissati dal Dpr 207 del 2010 e da una serie di delibere comunali. Nell’elenco degli elaborati consegnati manca per esempio il «computo metrico estimativo»delle opere pubbliche, un atto fondamentale perché quantifica tutti i lavori previsti, i materiali e i costi. Non figurerebbe neanche il piano particellare dei terreni dove dovrebbero essere realizzate le infrastrutture, i sondaggi geologici delle aree da espropriare (circa il 40% del totale), e il rapporto sul contenimento dei consumi energetici delle costruzioni private, previsto dalla delibera comunale 48 del 2006.
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Il Messaggero (Benedetto Saccà)
STOP AGLI SPRECHI Ma, in fondo, la domanda è una: che cosa cambierà per le squadre? Forse poco nel breve, di certo molto proiettando lo sguardo al lungo periodo. I club avranno l’obbligo dicoltivare con maggior cura il settore giovanile, dovranno evitare di tirar su rose alluvionali, saranno chiamati a sottrarsi allo spreco: sia del futuro dei ragazzi che di denaro. Per la verità potrebbe sembrare che la direttiva sugli Under 21 «liberi» descriva una via di fuga: ma è evidente che cento Under 21, nel giro di pochi anni, diventeranno cento calciatori da stipare nell’elenco dei 25. Oggi la serie A pare un filo impreparata al rinnovamento, e i giocatori che rischiano di rimaner fuori dalle rose sarebbero oltre 50. Ai dirigenti il compito di rigenerare il nostro calcio, se ne sono capaci.