Dieci minuti da cancellare

20/01/2020 alle 20:59.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Juventus-Roma 1. La storia dell’ultimo decennio non ha mai contemplato varianti a un copione neanche troppo originale, fatto di sconfitte in serie della Roma nello stadio inaugurato nel 2011. Otto stagioni di delusioni cocenti, per non farsi mancare nulla anche in Coppa Italia la Roma è stata respinta dai bianconeri. Salvo rare eccezioni, come in occasione del famigerato tre a due con Rocchi arbitro più protagonista degli attaccanti di Allegri, quando la Roma è andata a giocare in casa della Juventus non c’è stata mai storia. Sconfitte su sconfitte, spesso brutte figure, a volte partite nate morte. Luis Enrique, Zeman, Garcia, Spalletti, Di Francesco, allenatori diversi l’uno dall’altro, distanti tra loro anni luce. Legati da un filo che a Torino è stato elettrico, scoperto, come i nervi di chi negli anni ha visto altre squadre, non tante, certo, andare in casa di Madama e fare punti, addirittura impresa. La Roma mai.

All’Olimpico, qualche soddisfazione in più, grazie alla gentile concessione di una Juventus da fine stagione, con lo scudetto già in cassaforte. Ultima sfida, dieci giorni fa. Dieci minuti da psichiatria, poi una decente prestazione, che non è bastata per evitare la sconfitta. Ma è servita per avere una conferma: quest’anno la Juventus non è imbattibile, non ha una difesa a prova di bomba, non sbrana gli avversari. Che non vanno più a Torino da vittime sacrificali. Per la Roma arriva una nuova, grande occasione. La famosa partita da dentro o fuori. Due tabù recenti con cui misurarsi: l’incubo Allianz Stadium e l’incubo Coppa Italia.

Tra Roma-Juventus e Juventus-Roma, Fonseca ha dato di nuovo una raddrizzata alla squadra. Che a maggior ragione sa di andare in casa dei più forti, e altrettanto sa che i più forti non sono imbattibili. Che a Torino ha ben figurato il Parma, rimasto in gara fino alla fine, che a Torino i tifosi rumoreggiano perché ancora non hanno adottato Sarri, che a Torino non troveranno Chiellini, anima, capitano, architrave e leader di una squadra forte, fortissima, ma più umana degli anni passati. Lo certifica la partita che riporta la Juventus a quattro punti di vantaggio sulla seconda. Sarri è l’allenatore della Juventus, ma la Juventus non è la squadra di Sarri. Finora è stato un lungo rodaggio mai completato di una fuoriserie che viaggia veloce ma non offre le prestazioni auspicate. La Roma deve scendere in pista non pensando soltanto a non essere doppiata. I dieci minuti iniziali della sfida di campionato devono essere l’esempio di cosa non si deve fare quando si affronta questa Juventus.

In the box - @augustociardi

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