Chiedi a Guardiola

02/09/2022 alle 11:59.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - "Te lo dico io! Mourinho vuole un altro difensore! Dopo la partita con il Monza dice di non volere dire che vorrebbe dire alla società che vuole un difensore, ma sai che proprio mentre dice di non volere dire, lo sta dicendo? Io l'ho capito! Che fenomeno mediatico!". Abbiamo scoperto l'America, peccato che il primo a farlo viveva nel 1492. Molto spesso sembra che Mourinho abbia iniziato ad allenare il 4 maggio del 2021. Che per capire chi fosse servissero i docufilm che gli hanno dedicato le piattaforme streaming. Che servisse qualcuno che ce lo raccontasse. Ci si sorprende di ogni cosa che dice o non dice in conferenza stampa. Sbagliato sorprendersi? No, per carità, ma bastava seguire un quinto della sua carriera ventennale per poterlo oggi decriptare, interpretare o addirittura per anticipare ciò che dirà. Senza gli aiutini. Diciamolo in modo brutale. Chi lo conosce bene, non necessariamente di persona, non trova nulla di sorprendente nelle sue parole. Il che non le rende banali, perché uno come lui vivrebbe nel futuro anche se ripetesse gli stessi concetti nel 2052.

Oggi invece sono tutti pronti a dirti, con aria di chi la sa lunga, che vuole un altro difensore, che potrebbe ora arrivare soltanto dalla schiera dei disoccupati svincolati. Ma va? Oltre all'America scopriamo pure l'acqua calda. Chi non vorrebbe il più alto numero di alternative ai titolari? Gli allenatori che faticano a gestire pure uno spogliatoio striminzito. Provate a chiedere a Josep Guardiola se avrebbe voluto allenare un altro centravanti da piazzare in panchina alle spalle di Super Haaland. Già, il Pep (per i fanatici che lo chiamano col diminutivo, che non usano il cognome ostentando familiarità). Quello dello spazio che diventa attaccante, quello che sa mandare in doppia cifra De Bruyne e Gundogan, che trasforma terzini sinistri in registi e mezze ali in bomber o in terzini di caratura internazionale. Se Mansour Bin Zayed gli avesse prospettato, oltre al giovane Alvarez, l'arrivo, per dire, di Vlahovic come punta di scorta, anche Guardiola (Pep) avrebbe acconsentito. Felice. Perché gli allenatori non dicono mai "basta". Soprattutto se sono soliti gestire rose di livello.

Servirebbe un altro difensore centrale alla Roma? Risponderebbe sì chiunque, anche un bambino di cinque anni. Ma sarebbe servito pure un esterno d'attacco, e magari, perché no, pure un altro mediano. Si gioca tanto, ci si infortuna sin da subito. Ma poi esistono le gestioni dei club. Storcere il naso l'ultimo giorno di mercato perché i media hanno battuto il tasto del difensore da prendere a ogni costo, che poi il costo sarebbe l'ennesimo sacrificio economico, è esercizio ingeneroso nei confronti di un club che ha chiuso una sessione di mercato eclatante, roboante, stellata. Mourinho lo sa, ma poi ovvio che pure lui non si sarebbe tirato indietro davanti a nuove possibilità di acquisto entro il primo settembre. E che eventualmente valuterebbe oggi i senza contratto. Ma di sicuro non lo storce lui il naso qualora non arrivasse nessuno. Nell'iter della conoscenza di un super personaggio come lui, si passa dallo stupore del suo ingaggio al tentativo di capirlo, al pensare di saperlo interpretare, all'ostentazione della sua conoscenza. Si cercano ganci tramite terze persone, si sogna di godere delle anticipazioni e dei suoi virgolettati. Ci si vuole dare un tono. Natura umana. Che comporta anche l'uso compulsivo della banalità. Perché lo stesso bambino di prima, quello di cinque anni, avrebbe capito, come tutti, che, dalle foto ai piedi e alle scrivanie fino al silenzio chiassoso dell'estate di precampionato, c'è sempre un messaggio (poco) subliminale e facilmente interpretabile. Credere di essere geniali perché si intuisce una facile deduzione non rende speciali. Così come ostentare il "Mourinho vuole un difensore". Che poi non è arrivato dalla sessione classica. Come prevedibile. E varrebbe poco, qualora in emergenza lo stesso Mourinho tornasse sull'argomento arretrando Cristante, ricordare che "te lo avevo detto in tempi non sospetti che avrebbe voluto un quinto centrale". Perché capiterebbe pure a Guardiola di pensare, se dovesse mancargli Super Haaland, che un altro centravanti di caratura internazionale gli avrebbe fatto comodo. Fanno gli allenatori anche per questo. È fisiologico. Naturale. Come l'acqua che si scalda sul fuoco. E risaputo come il fatto che dall'altro capo dell'oceano c'è l'America. Complimenti alla Roma per l'eccellente lavoro svolto sul mercato. Con o senza difensore. Centrale. Di piede mancino.

In the box - @augustociardi75

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