IL MESSAGGERO (S. CARINA) - La maglia rosa da ciclista, il cerchietto in testa e il capello lungo, stile rockettaro anni 70. Così qualche anno fa si presentava in campo quando difendeva la porta del Messina. Un look appariscente, il classico portiere stravagante che però ha sempre parato. Marco Storari entra in quella lista dei tifosi della Roma che giocando contro la squadra del cuore fanno sempre molto male. Forse, è addirittura il capolista.
Lo scorso anno le sue parate hanno fermato la corsa-scudetto della Roma: la Sampdoria vinse allOlimpico e addio sogni di gloria. Domenica si è ripetuto, dando una bella spallata alle speranze-Champions di Totti e compagni. Ma in passato sia quando vestiva la maglia del Messina che a Cagliari (due pareggi per 1-1) aveva rallentato la rincorsa allInter di Spalletti. Marco parla romano ma è nato a Pisa. Ha giocato nel Ladispoli ed è cresciuto nel settore giovanile di Trigoria. E un classe 77 e si è affermato tardi, dopo i trentanni. Prima con qualche apparizione nel Milan e poi con il girone di ritorno dello scorso anno con la Sampdoria. Acquistato in estate dalla Juventus per ovviare allassenza iniziale di Buffon, Storari ci ha preso gusto e ora, che il portiere della Nazionale è tornato, gli insidia il posto da titolare. Contro la Roma sembra avere un conto in sospeso, anche se lui nega: «Non scherziamo, penso soltanto a fare il mio dovere. Non voglio passare per presuntuoso, ma sono molte le squadre a cui ho dato dei dispiaceri negli ultimi due anni». Tra queste, prima distaccata, cè senza dubbio la Roma.