Dalle giovanili al calcio top: in Italia percorso a ostacoli

24/03/2020 alle 15:26.
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La Serie A è il terzultimo campionato in Europa per percentuale di utilizzo di giocatori cresciuti nel vivaio, dietro soltanto Cipro e Turchia: è questa la fotografia dei dati del Football Observatory del Cies, l’organizzazione indipendente svizzera che ha analizzato il tempo di impiego in prima squadra di ragazzi che hanno passato almeno tre anni (tra i 15 e i 21 di età) nelle giovanili dello stesso club. Non si parla di utilizzo di giovani, ma di giocatori cresciuti nel vivaio.

Tra i club più virtuosi del campionato italiano c'è il Milan con i vari Donnarumma, Calabria, Gabbia e Daniel Maldini, che costituiscono il 13,3% del tempo totale giocato dalla squadra, al terzo posto tra i club della massima serie. Davanti ci sono il con il 19,3% e il Brescia con il 18,3%. Roma e si confermano club di riferimento. Spicca però una situazione senza eguali: ben 6 squadre senza un solo minuto concesso a giocatori cresciuti nel vivaio.

In Premier League primo il Chelsea (30,3%), secondo il Manchester United (27,7%). La Francia, da sempre un campionato-vivaio, arriva al 14,06% e non ha squadre senza giocatori cresciuti nel vivaio (come in Inghilterra), meglio ancora fanno la Liga (16,24%, ma 4 club a zero) e la Bundesliga (18,7%). In Spagna l’esempio trainante è quello dell’autarchia basca: l’Athletic Bilbao è primo con il 48,3%, la Sociedad quarta con il 37,4% (come l’Ajax in Olanda).

(Gasport)

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