L'Italia da sola non basta, serve l'Europa per affrontare la nuova povertà del pallone

25/03/2020 alle 15:41.
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La nuova povertà del calcio e le conseguenze sul mercato non sono un problema che l'Italia può risolvere da sola. Esistono società che stanno perdendo oltre 700 milioni di euro per l'inattività e hanno fretta di intervenire. Ma non sono aziende che danno lavoro con contratti a tempo indeterminato. I calciatori non sono lavoratori dipendenti, sono professionisti autonomi che in pratica prestano un servizio. È possibile accettino di rivedere la posizione con il club, ma una società può essere costretta a interrompere i pagamenti da un giorno all'altro.

Il problema è comune e deve portare a parametri comuni. Il tetto agli ingaggi, la qualità dei tagli, devono essere concordati a livello europeo. Altrimenti non avranno effetti. E ogni società sarebbe sottoposta al ricatto dell'altra.

(Corsera)

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