IL PUNTO DEL LUNEDÌ - CONDÒ: «Progetto con Mourinho: unica giustificazione per questa stagione» - DAMASCELLI: «Lo Special One non ha aggiunto nulla»

17/01/2022 alle 10:16.
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3 punti che alzano il morale e poco più. L'1-0 con il Cagliari mostra ancora una Roma poco concreta, che ha ancora difficoltà a chiudere la partita. Con qualche nota positiva nell'emergenza come la presenza delle nuove alternative, su tutte il debuttante Sergio Oliveira che con il rigore calciato e la sua prestazione si è preso la scena


Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.


LA REPUBBLICA (P. CONDÒ)

Nelle ultime 10 stagioni, dopo 22 partite la Roma ha fatto peggio soltanto una volta — 34 punti nel 2013 — mentre anche nel 2019 era arrivata a 35. In entrambe le occasioni ci fu il cambio di allenatore subito dopo (Zeman salto dopo la 23a, dopo la 269 mentre nel 2016 era stato deciso un po' prima — per alla 19a — e dopo 22 gare i punti erano 38. Se la stagione in corso fosse "normale", il bilancio sarebbe negativo: a questi ritmi di marcia, un club come la Roma di solito cambia. Ma la stagione in corso non è normale, è "costituente": la prima di un ciclo di tre affidato a un allenatore che, avendo vinto tutto, diventa egli stesso il "messaggio": se José Mourinho ha accettato la Roma è perché pensa di poter vincere.

Scatto lo stesso sillogismo con Fabio Capello, l'ultimo ad aver vinto lo scudetto nella capitale, e alla seconda stagione dopo una prima parecchio deludente. A Mou quest'anno viene chiesta l'Europa minore, magari portando a casa come incoraggiante antipasto quella minima, la Conference League: l'anno prossimo dovrà qualificarsi alla , e alla fine del triennio lottare per lo scudetto.

La vittoria sul Cagliari non è stata entusiasmante — per nulla — ma ha tenuto a battesimo in Sergio Oliveira un nuovo pezzo "da triennio", un giocatore che, come Abraham, Pellegrini e Zaniolo (ma anche Mkhitaryan, Mancini, Spinazzola, Rui Patricio...), possiede la qualità per far parte di un progetto scudetto. Da ad , da Marquinhos a , molti ex romanisti sono disseminati nelle grandi europee: che i talenti attuali siano dello stesso livello è tutto da dimostrare, ma con i Friedkin (e con Mourinho) la sensazione è che i migliori non verranno venduti. Anzi. Ed è esattamente questa la prospettiva che rende tollerabili - niente di più - questi 35 punti.


CORRIERE DELLO SPORT (G. DOTTO)

I tre punti sono tutto l'oro del mondo in certi casi. Ma quanta fatica, tanta, troppa fatica. Bastonate grottesche come quella di domenica con la non lasciano segni, lasciano voragini, ferite aperte nel corpo e buchi neri nella testa. Creano insicurezza, presagio dell'errore e il presagio dell'errore porta all'errore. Nel copione maledetto del calcio la beffa crudele in questi casi è scritta. Se non va a verbale è perché l'istinto di Rui Patricio si ribella e alza la palla mortale di Joao Pedro sulla traversa.

La personalità di un uomo non sta nel non provare tumulti, sta nel come li controlla e li orienta. Sergio Oliveira non è freddo, è determinato, voglioso di darsi un destino anche a Roma. Mezz'ora e i cinquemila, ma sono cinquecentomila nelle case e ovunque, lo hanno aggiunto alle mammelle della Lupa. Per il resto, ha mostrato tutto il suo calcio, profondità, lettura, scelte, tecnica. Non ancora il suo calcio migliore, quello verrà.

II Mou romanista, quello di ieri a fine partita in particolare, non si era mai visto così provato. Se hai una buona tecnica e sbagli quasi tutte le ultime scelte vuol dire che il baco sta nella testa. Problema risolvibile? La risposta è solo nella testa e nelle arti magiche di Mou.

Per chiudere, due parole su Felix e Kumbulla. Il primo, dategli due anni, forse uno, e farà sfracelli. Il secondo, migliore in campo ieri. L'effetto dello spartano Mourinho è anche questo: se sei forte di testa reagisci e sopravvivi, se sei fragile soccombi. Vedi Shomurodov. Tristemente perso. Fa sempre la cosa sbagliata anche quando sembra inevitabile fare quella giusta.


IL GIORNALE (T. DAMASCELLI)

Si è vista la Roma giocare e vincere alla "juventina", cioè noiosa, un rigore, affanni finali e contro il Cagliari non certamente la migliore della compagnia. Mourinho non ha aggiunto nulla rispetto a Fonseca se non i milioni a bilancio del proprio salario e di alcuni acquisti tutti da rivedere.


GAZZETTA DELLO SPORT (N. MINOLITI)

Le indicazioni che arrivano dalla seconda delle tre porzioni di "spezzatino" in cui è stata divisa la ventiduesima giornata non si riferiscono soltanto alla lotta per l'alta classifica o per qualche altro traguardo intermedio del campionato, ma investono questioni generali, come ad esempio l'utilità del mercato di gennaio .José Mourinho, guru un po' appannato, ma sempre guru, lo sta sfruttando come meglio non si potrebbe, restituendogli il suo senso primario, quello dl riparare nel più breve tempo possibile a lacune accertate. CosìSergio Oliveira scende dall'aereo, si infila la maglia della Roma e risulta il migliore in campo dei giialiorossi, segnando anche il rigore che decide la partita con il Cagliari. Nella quale l'altro nuovo arrivato, Ainsley Maitland-Niles. si dimostra in netta crescita rispetto alla prova contro la .

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