A un certo punto alle 20.27 sul tabellone di questo stadio magico hanno messo in onda "You'll never walk alone" poi ho visto un ex giocatore della Lazio portare la coppa. A noi. A quel punto è stata l'ultima piega del tempo, come essere usciti da un buco nero per riveder non le stelle, ma semplicemente il cielo; noi che da 31 anni aspettavamo qualcosa ma che da quella notte del 1984 aspettiamo una cosa: un regalo da portare a una persona. A una bella persona. A un capitano. Quando si vince si fanno le dediche dopo che le ha fatte a te stesso (ma senza dirlo a nessuno).

[...] E allora adesso portatelo ad Ago questa coppa. Abbiamo sfondato il muro Ago. La maledizione è vinta e c'è chi ieri ha portato la tua figurina in tasca fino a Tirana. Alzala  questa Coppa Europea. Sto scrivendo con Whatsapp e non c'è internet, chissà se t'arriva questo messaggio. Ora sorridi con noi. Quanto cazzo te la meritavi. Quanto cazzo ce la meritavamo.

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