Missione Tirana. Mkhitaryan pronto a partire ma il posto da titolare non è sicuro

22/05/2022 alle 07:42.
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IL TEMPO (A. AUSTINI) - Tutti dietro . Non c'è guida migliore di chi ha vinto battaglie a ogni latitudine, come José Mourinho, per preparare una finale che la Roma attende da 31 anni. Troppi. Riempiti da uno scudetto, due Coppe Italia, due Supercoppe Italiane, ma pure da troppe delusioni a conferma di quanto sia difficile vincere qui. In fondo è proprio questa la sfida che ha portato lo Special One ad accettare la proposta dei Friedkin, la consapevolezza che un trofeo conquistato nella Capitale, qualunque esso sia, resta scolpito nella storia e viene festeggiato con una passione imparagonabile.

E allora sotto con la missione finale di Conference League. Dopo un sabato di riposo per smaltire le tossine di Torino, dove è arrivata la qualificazione all'Europa League del prossimo anno, da oggi a martedì i giallorossi sosterranno un allenamento al giorno. Tutti a Trigoria, tutti di mattina. La partenza per Tirana è prevista dopo la rifinitura di martedì, la squadra si affaccerà all'Air Albania Stadium solo per testare il campo e l'atmosfera. E mercoledì dalle 21 si proverà a fare la storia. «Le finali sono 50-50 - ha spiegato Mourinho intervistato dalla Uefa - ma faremo del nostro meglio per portarla a 51-49 per noi». Lui sa come fare, ne ha vinte 4 su 4 nei tornei europei (escluse le Supercoppe): una Coppa Uefa, due e un'Europa League più la Coppa delle Coppe alzata al cielo da assistente di Robson a . Adesso è il turno della Conference League, da conquistare alla prima edizione per diventare l'unico al mondo a fare en-plein nei tornei Uefa. «Finora sono stato fortunato vincendo tutte le finali - prosegue Mou - i miei giocatori hanno dato il meglio proprio in quelle partite».

Insieme a Smalling e Mkhitaryan ha già vinto l'Europa League nel 2017 alla guida del Manchester United, l'armeno vorrebbe dargli una mano anche stavolta e ieri si è presentato a Trigoria per continuare il percorso di recupero dall'infortunio. Le sensazioni tendono al cauto ottimismo, Miki ci sarà a Tirana, bisogna solo capire se pronto a partire dall'inizio. Altrimenti sarà ballottaggio tra Oliveira e il ritrovato Veretout. Il resto della formazione sembra fatto, con Mancini, Smalling e Ibañez in difesa, Karsdorp e Zalewski sulle fasce, Cristante in mediana, Zaniolo e Pellegrini dietro Abraham. «Dobbiamo dimenticare il fatto che potremmo vincere il nostro primo trofeo Uefa - la ricetta di Mourinho - una finale va trattata come un partita secca che porta pressione, tensione e senso di responsabilità. Dobbiamo solo pensare alla gara e all'avversario che affrontiamo e dimenticarci la storia della Roma. Poi ovviamente sarebbe meraviglioso vincere». Se succede, capirà quanto possa essere magico riuscirci qui.

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