Nel segno di Zaniolo, il ragazzo d’oro che fa gol al destino

26/05/2022 alle 07:29.
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È uscito dal campo in mutande, la maglietta addosso e la medaglia stretta nella mano, gli occhi puntati verso il cielo. Chissà che effetto deve fare a Nicolò Zaniolo essere l’uomo del destino. A Tirana c’era una storia che andava riscritta, che meritava un finale diverso. Quella di Zaniolo, caduto nelle buche profondissime che il destino sa scavare.

Aveva flirtato con l’Europa fin dall’inizio della sua carriera, Nicolò. Inevitabile se debutti con la Roma in , e al Bernabeu, prima ancora che in Serie A. Se la tua prima doppietta arriva in un ottavo di finale di , contro il Porto, a quattro mesi dall’esordio. Se la prima tripletta è l’apriscatole che trasforma la trappola del Bodø in un acceleratore verso questa finale. E chi doveva essere se non lui, il ragazzo a cui la sorte aveva tolto due volte l’Europeo, prima e dopo il rinvio per Covid, a decidere la finale che regala alla Roma la sua prima coppa europea targata Uefa. «È il mio sogno da bambino, era ciò che volevo. Siamo una squadra forte, forse non sappiamo neanche noi quanto, ora ci godiamo questa serata stupenda per noi e per Roma».

E pensare che le strade avrebbero potuto separarsi a gennaio: c’era la , c’erano stati contatti, c’era forse anche un’offerta. La Roma ci ha pensato. Ma nella testa del general manager Tiago Pinto s’era accesa una spia. Quasi un presentimento. Quasi sapesse che dire “no” avrebbe offerto la possibilità di vivere un momento indimenticabile. Inutile chiedersi adesso cosa sarà domani.

(La Repubblica)

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