Cassano: “Le corse pazze con Totti e i quattro no a Moggi. Roma-Juve da godere”

05/03/2023 alle 09:34.
cassano

LA REPUBBLICA - Antonio Cassano, ex calciatore della Roma, ha rilasciato un'intervista al quotidiano. Il classe '82 si è soffermato sulla sua avventura nella Capitale, con un occhio di riguardo anche alle sfide con la . Queste le sue parole.

Sono passati 19 anni da Roma- 4-0: la più bella partita della sua vita?
"Una delle più belle partite della vita mia. Il problema è che quelle cose le facevo una volta ogni sei anni. Mi affascinava confrontarmi con le grandi, Mi dicevo: 'Ora vi faccio vedere chi è il più forte'. , nello spogliatoio, diceva: 'Grandi partite, grandi giocatori'. Invece mi rompevo le palle a giocare con squadre meno forti. Io giocavo Roma-
come in strada. Volevo lasciare la gente a bocca aperta: quella è la goduria". [...]

Quante volte ha rifiutato la ?
"Quattro. La prima il 2001: avevo appuntamento con Moggi ad Avellino, ma volevo giocare con , mi affascinava Roma, la città. Non mi ha mai affascinato la , nemmeno per un secondo: non c’entrava nulla con la mia idea di calcio. Lì sarei durato tre giorni: il primo giorno mi acquistavano, il secondo presentazione, il terzo mi cacciavano via. Buffon mi diceva: 'Sei un cretino, da noi potevi vincere il Pallone d’oro'. lo gli rispondevo: 'Gigi, io non timbro il cartellino, io all’allenamento devo divertirmi'". [...]

Ha avuto un rapporto tormentato con a Roma.
"Per colpa mia. Dopo l’allenamento alla Roma i più giovani portavano via le porte. Lui arrivo e ci disse: "'Da oggi, le porte le toglie tutta la squadra'. Metteva regole. Il volume della musica? Io lo tenevo alto, lui veniva e lo abbassava. Non guardava in faccia nessuno, Cassano, o Montella: dopo tre giorni in cui mi sono comportato male mi ha tolto la fascia di vice capitano e mi ha messo fuori rosa, giustamente, Dopo che mi sono comportato bene, ma dovevo andare al , mi ha detto: 'Tu potresti giocare con me'. In 5 partite tra campionato e coppa feci 3 gol e 2 assist. Ancora oggi ci sentiamo: con lui puoi parlare di calcio, di vini. di cibo. A Roma lo hanno disintegrato, lui come Luis Enrique. Forse si saranno pentiti…".

È amico di e : può farli riappacificare lei?
"Ma che gli dico, 'Avete fatto casino, stringetevi la mano?' Però sarei contento se facessero due chiacchiere. Luciano guardava al bene della squadra. Se a chiedi 'giocheresti?', lui ti dice di sì anche oggi. Qualcuno se ne è approfittato per metterti contro". [...]

C'è una 'cassanata' che non ha mai raccontato?
"Franco Sensi mi chiamava una volta a settimana nella sua stanza. Lui in giacca e cravatta io andavo da lui in mutande e lo abbracciavo pure. Poi, le corse in Ferrari con . Facevamo via di Trigoria a manetta, a chi arrivava primo al centro sportivo: chi si metteva davanti non faceva passare l'altro. Sa le volte che abbiamo rischiato di fare la frittata? All'Eur facevamo il circuito, dal Palaeur all'obelisco e ritorno, tre quattro giri alle 5 di mattina".