Da Maicon a Zaniolo: il metodo Special

30/05/2023 alle 10:37.
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Mancavano due giorni alla finale di Tirana, a maggio di un anno fa. Erano mesi che Nicolò Zaniolo e Mourinho si parlavano a stento, che l'attaccante potesse partire titolare non lo immaginava nessuno. In allenamento Mourinho gli si avvicina e gli chiede: «Non vuoi proprio giocarla la finale?». Lui lo guarda: «Certo che voglio giocarla, mister». «Allora preparati perché la giocherai». Il resto è storia: Conference League alla Roma, 1-0 al Feyenoord. E ovviamente gol di Zaniolo.

Cinque finali e 5 vittorie il Siviglia. Sei finali europee e sei vittorie Mourinho. Lo schema? Togliere pressioni, scatenare reazioni. Due sedute video da 30 minuti con la squadra. Poi stemperare. Con qualche eccezione. In queste ore Mou avvicinerà Dybala e ne stimolerà una reazione. Prima di Roma-Salernitana lo ha spedito in tribuna quando lui gli ha detto di non farcela. Il modo per accendere il fuoco nel suo cuore.

Lo fece, tredici anni fa, con . Il martedì prima della finale di José disse alla squadra che sarebbero partiti per un giorno prima. Il brasiliano se la prese: «Mister, ma così stiamo tre notti in ritiro». «Resta qui se non hai voglia». La prima sera di ritiro, José si presentò in camera sua con due birre: «In ritiro ti annoi? Ti faccio compagnia io»A Materazzi invece diede una busta qualche giorno prima: «Tieni, è una lettera per te, aprila dopo la partita». C'era scritto: 2-0 per noi. Il risultato esatto. Tecniche mentali di gestione di un gruppo. Al Porto convinse Deco e Ricardo Carvalho a non fuggire dopo la vittoria della Coppa Uefa promettendo che l'anno dopo avrebbero vinto la . La storia, anche quella volta, gli ha dato ragione.

Forse per questo, oggi, smania in attesa del volo che lo porterà a Budapest: «Mi dispiace solo non poter giocare una finale ogni settimana». E se anche poi andasse via, non ci sarebbe modo migliore di vincere, per salutarsi.

(La Repubblica)

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