Disordine pubblico

15/03/2025 alle 10:13.
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IL ROMANISTA (V. CURCIO) - Con oltre duemila romanisti e situazioni di tensione quasi annunciate, la partita di giovedì scorso tra Athletic Club e Roma doveva essere una prova generale per la finale di Europa League del 21 maggio. Alla resa dei conti, però, la valutazione generale rischia di essere gravemente insufficiente.

“Il Romanista” è stato contattato da alcuni tifosi presenti a Bilbao, che hanno raccontato le quantomeno singolari situazioni in cui si sono ritrovati, o a cui hanno assistito, nel pre e nel post partita della Catedral.  Tra tutti, un ragazzo che si è riconosciuto in un nostro video pubblicato sui social in cui viene immobilizzato e percosso da almeno cinque agenti antisommossa dell'Ertzaintza.

Il corteo partito nel pomeriggio dal meeting point vicino al Guggenheim si è svolto quasi interamente in tranquillità, accompagnato dalla polizia attraverso un lungo e tortuoso percorso fino ai dintorni dello stadio. È qui che si è verificato il primo momento critico, perché la lunga scia di romanisti si è trovata quasi a contatto con un muro di tifosi dell'Athletic che li attendeva al di là di un cordone di forze dell'ordine non proprio serratissimo. (...)

Ad attenderli c'erano i percorsi con le transenne removibili, installati per l'occasione e in vista della finale, con due prefiltraggi prima dei tornelli. È in questi passaggi intermedi che la situazione sarebbe precipitata, stando alle testimonianze raccolte, per due motivi principali: gli alterchi tra romanisti e gli agenti del servizio di sicurezza dello stadio e la gestione dei flussi.

(...) Chi provava a tornare indietro per recuperare qualcuno veniva almeno bloccato, se non colpito col manganello senza motivo.

La storia che colpisce di più è quella di Michele, che ha scritto al quotidiano identificandosi nel ragazzo immobilizzato e percosso da oltre cinque agenti della polizia, come si vede in un video pubblicato da "Il Romanista" su X prima della partita.

Questa la sua versione dei fatti, sulla quale l'Ertzaintza non si è espressa: "Nel corso di una situazione di tensione, mi hanno manganellato le gambe fino a farmi cadere a terra per poi riempirmi di calci anche in volto. Dopo mi hanno trascinato e tenuto un'ora con la faccia schiacciata contro un blindato, mentre gridavo per cercare di farmi aiutare". (...) "Verso le 19.30 mi sono ritrovato solo, spogliato di ogni effetto personale, morendo di freddo in maglietta, dentro a una cella attrezzata solo con un tappetino da palestra e una coperta. Non ho potuto avvisare famiglia, avvocato e amici, ma fortunatamente loro hanno visto il vostro video sui social e hanno chiamato il Consolato che è stato provvidenziale. Siccome avevo preso molte botte sul volto e non smettevo di sanguinare proprio da uno di quei punti, ho richiamato l'attenzione degli agenti urlando e sbattendo sulle grate della cella: dopo qualche manganellata per farmi stare zitto, alla fine mi hanno portato in ospedale, sempre scortato. Lì ho chiesto invano di contattare i miei e spiegare la mia situazione ai dottori. Ma non me l'hanno fatto fare. I poliziotti hanno iniziato ad accusarmi di non voler collaborare e anche lì all'ospedale ho preso un forte schiaffo sulla testa, dove avevo preso i calci."

La detenzione di Michele, secondo quanto racconta, sarebbe poi finita all'improvviso e senza spiegazioni. (...)

A quell'ora, erano finiti da un po' gli incidenti tra le due tifoserie che hanno caratterizzato il post partita, con i tifosi del settore ospiti prima scortati e poi lasciati liberi senza punti di riferimento in un contesto di caccia all'uomo. (...)

L'Ertzaintza ha comunicato di "aver fermato 14 persone e ne ha indagata un'altra". (...) Dei fermati, quattro sono italiani e sono stati tutti rilasciati nella notte. Visto l’esito della partita, i tifosi della Roma non torneranno al San Mamés. Ma se Bilbao vorrà evitare una pessima figura sotto lo sguardo di tutta Europa, dovrà rivedere radicalmente la gestione del piano sicurezza in occasione della finale.