
[...] Dal ritiro inglese, nei giorni scorsi Niccolò Pisilli ha parlato con la calma di chi conosce il proprio percorso e sa che il talento, da solo, non basta. Il classe 2004 è partito con l'idea di ritagliarsi uno spazio importante nella nuova Roma di Gasperini, che lo aveva inserito tra i giovani «pimpanti e forti» su cui costruire il futuro. Ma il 3-4-2-1 del tecnico, fin qui, non gli ha regalato un ruolo definito. L'equivoco è tattico e concreto. Nei due davanti alla difesa, Koné ed El Aynaoui stanno offrendo solidità e ritmo, con Cristante pronto a subentrare ovunque serva. Più avanti, nel ruolo di esterno alto a sinistra, con lui si sono alternati El Shaarawy, Baldanzi, a volte Soulé, in attesa del pieno recupero di Pellegrini e di un acquisto chiesto a gran voce da Gasperini. Due posizioni distanti per compiti e letture, che lo costringono a un continuo adattamento, impedendogli di trovare quella continuità che un ventenne, per crescere, deve avere. Il precampionato ha raccontato questa incertezza: 61
minuti contro il Lens, 45 con il Cannes, panchina intera con l'Aston Villa, meno di cinque minuti nell'ultimo test con l'Everton. Non un segnale di bocciatura, ma la spia di un processo di inserimento rallentato. [...] Gasperini apprezza il suo atteggiamento, la disponibilità al sacrificio, la curiosità tattica. Ma per imporsi davvero servirà sciogliere il nodo principale: essere un centrocampista difensivo con compiti di costruzione o un esterno offensivo con licenza d'inserirsi. [...]
(Corsera)