
GAZZETTA.IT - Al sito del quotidiano sportivo Ante Coric, ex giocatore della Roma e ora in forza all'Hamrun Spartans, ha rilasciato un'intervista tornando anche sulla sua esperienza in giallorosso. Ecco le sue parole.
Ante, come si sente?
"Mi sento finalmente un giocatore. Erano anni che non provavo un’emozione simile".
In che senso un giocatore?
"Qui mi sento amato, considerato, voluto. Nelle ultime stagioni, a parte qualche eccezione, non è mai stato così. Quando sono arrivato ho detto alla società che il mio obiettivo era riuscire a trascinare la squadra alla fase finale di Conference. Ci siamo riusciti".
Sei Paesi negli ultimi sette anni. Roma, Almeria, Venlo, Olimpia Lubiana, Zurigo, il ritorno in Crozia
"Avevo perso il gusto di giocare. Amo sentire la fiducia. È sempre stato così fin da quando ero un ragazzino e giravo l’Europa per strappare contratti. Negli ultimi anni andavo in campo, mi allenavo, giocavo le partite e finiva lì. Nessuna emozione, nessuna sensazione particolare. Stavo lì, zitto, e mi allenavo senza uno scopo. Il tutto sotto gli occhi di persone a cui non importava nulla di me".
Si può parlare di “depressione”?
"Sì, se ne può parlare. A Roma ho vissuto una situazione orribile. Sono stato messo fuori rosa senza aver mai parlato con Mourinho e dopo un solo confronto con Tiago Pinto. Mi allenavo da solo, dopo essere entrato da un ingresso secondario, nel campo dove prima di me correvano i ragazzini dell’Under 10. Ero solo. Ho pensato anche di mollare, soprattutto dopo l’ultimo infortunio al ginocchio".
Totti disse: "Coric è forte, rimarrete a bocca aperta…"
"Quella frase mi emozionò molto. Avevo giocato un bel precampionato e lui se n’era accorto".
Disse di non aver mai parlato con Tiago Pinto
"Solo una volta. Nel 2022, dopo aver vinto il campionato con lo Zurigo, tornai a Roma pieno d’entusiasmo e bramoso di andare a giocare altrove per mettermi in mostra. Mi voleva una squadra francese, gli chiesi di trovare una soluzione. Lui rispose che avrebbe voluto guadagnare dal trasferimento, ma chiese una cifra troppo alta. Da quel giorno non ci ho mai più parlato faccia a faccia. L’ho cercato per un anno via messaggi, ma trovava sempre una scusa. Non mi ha lasciato andar via, ancora oggi non capisco come mai".
Sempre Tiago Pinto disse che lei restò per i soldi
"Una bugia. E’ lui che non mi ha lasciato andare. Ero disposto anche a tagliarmi lo stipendio per giocare altrove. A distanza di anni non capisco il perché di questo atteggiamento poco professionale".