
Il concetto lo esprime in modo chiaro e anche assai netto: «I derby che restano sono quelli che vinci. Quelli che pareggi non si ricordano e quelli che perdi li dimentichi...». Ed allora è chiaro come Gian Piero Gasperini oggi il derby lo giochi soprattutto per vincere. Nonostante la sconfitta con il Torino e il rischio di entrare in un vortice nero in caso di ulteriore scivolone. Ma l'allenatore della Roma nella sua carriera ha sempre dimostrato di saper (e voler) osare. E lo farà anche oggi, andando a caccia della sua prima gioia nella stracittadina romana. «Questo derby è famoso in tutto il mondo per lo spettacolo, il pubblico e le coreografie - dice lui - È una partita diversa dalle altre e la rivalità cittadina rende tutto anche più bello».
[...] Per cercare di infoltire il centrocampo e giocare in parità numerica in mezzo e per andare a dare fastidio alla fonte di gioco laziale, pressando a uomo su Cataldi (o Rovella che sia) per impedirgli di costruire il gioco fin dalla proprie metà campo. In quella posizione Gasperini in questa settimana ha provato sia Pellegrini sia Pisilli, con l'ex capitano che
le sembra in vantaggio, anche se di un soffio, sull'azzurrino. «Per me Lorenzo è un giocatore potenzialmente molto forte - dice Gasp - Vale il discorso fatto per Dybala, poi ci sono le prestazioni. Si sta allenando molto, è un giocatore da Nazionale, Gattuso lo aspetta e giocando più avanti è anche più forte. Io lo voglio recuperare, ma poi se è inviso alla società ed alla piazza che succede? Ripeto, lo voglio recuperare perché ci serve: al di là delle qualità, mi aspetto anche che diventi un grande atleta”. [...]
(gasport)