IL PUNTO DEL LUNEDÌ - RAVELLI: "Attacco non all'altezza della Champions" - TRANI: "Davanti situazione allarmante"

15/09/2025 alle 09:08.
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Dopo la prima sconfitta in campionato della Roma, a finire sul banco degli imputati è la sterilità offensiva della squadra di Gasperini. "Il tecnico fa un passo indietro: punta su Dybala falso nove, ma forse finisce per confondere i suoi, di sicuro il suo attacco non è all'altezza di una squadra che punta alla Champions", scrive Arianna Ravelli de La Gazzetta dello Sport. Così invece Ugo Trani sulle colonne del Corriere dello Sport: "L'unica rete - su due - di un attaccante è quella di Soulé a Pisa. E soprattutto non hanno ancora fatto centro in tre partite i centravanti, Ferguson con tre presenze su tre e Dovbyk con due su tre . Situazione al momento allarmante."


Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.


I. ZAZZARONI - CORRIERE DELLO SPORT

Parto dalle parole pronunciate sabato da Gasperini: «Centro sportivo e pubblico da Champions, sul resto dobbiamo lavorare». Parecchio.  Il resto è una Roma i cui soli dispensatori di qualità si chiamano Paulo Dybala, che ieri ha giocato non bene e solo un tempo da attaccante più o meno centrale e che nelle due precedenti occasioni aveva rappresentato degnamente Enel energia, e - per stessa ammissione dell’allenatore - Lorenzo Pellegrini che la partita col Toro l’ha vista per intero dalla panchina abbracciando e incoraggiando chi di volta in volta usciva dal campo. Ha buoni numeri Mati Soulé, ma non è ancora in grado di prendere per mano una squadra del genere. Il resto è innanzitutto una Roma sotto schiaffo dell’Uefa, come è stato spiegato in tutte le salse e a più voci, pertanto Gasperini deve fare con quello che ha trovato, anche se non è molto. Soprattutto davanti. (...) Non ho dubbi sul fatto che il gruppo lo segua: tutti stanno dando tutto, non c’è un solo giocatore che non si impegni e tenti di rispettare le indicazioni ricevute. Il risultato però non si può considerare all’altezza di una squadra che ha enormi necessità. (...)


U. TRANI - CORRIERE DELLO SPORT

Mai così povero il raccolto di Gasperini nelle prime tre giornate di campionato, almeno da quando viaggia ad alta quota in serie A. Di riferimento, le nove stagioni passate a Bergamo a partire dall'estate 2016. Gian Piero ha sempre fatto meglio che in questa annata. (...) La stagione di mezzo -la quinta, 2020-2021- è stata la migliore e non solo per le realizzazioni. E' l'unica volta in in cui Gasp ha fatto percorso netto. Tre vittorie nelle prime tre partite, il tris che avrebbe potuto replicare se non avesse steccato contro il Torino dato più significativo, però, non è solo quello del numero delle reti segnate (4, 4 e 5, media di 4,3 a gara). Sono i marcatoti dei tredici gol a fare la differenza con l'attuale percorso in giallorosso. A firmare quelle vittorie furono gli attaccanti (centravanti e trequattisti), addirittura nove (media di tre reti a match): quattro Gomez, due Muriel, poi Pasalie, Zapata e Lammers .Il  paragone con questo inizio è imbarazzante: l'unica rete - su due - di un attaccante è quella di Soulé a Pisa. E soprattutto non hanno ancora fatto centro in tre partite i centravanti, Ferguson con tre presenze su tre e Dovbyk con due su tre . Situazione al momento allarmante. (...)


G. D'UBALDO - CORRIERE DELLO SPORT

La Roma perde la prima partita di campionato, l'ultima sconfitta all'Olimpico arrivò proprio contro l'Atalanta di Gasperini. La squadra giallorossa è rimasta all'asciutto dopo 24 partite consecutive in cui è andata a segno e ha mostrato evidenti problemi di gioco. L'allenatore ha fatto pochi cambiamenti rispetto alle prime due partite vinte e ha confermato anche Wesley, considerato in du-bio fino all'ultimo dopo essere tornato dagli impegni con il Brasile dì Carlo Ancelotti. Wesley lo stakanovista. Aveva giocato la prima partita contro il Cile da titolare, poi il c.t. lo aveva lasciato precauzionalmente a riposo nella seconda gara contro la Bolivia. Era stato ipotizzato inizialmente -un problema al ginocchio, ma giovedì quando è tornato a Roma è stato sottoposto a controlli ed è stato evidenziato solo un sovraccarico alla coscia. Venerdì si è allenato regolarmente con i compagni e sabato ha svolto la rifinitura. Gasperini gli ha dato fiducia e nel-la mediocrità generale è stato uno di quelli che ha fatto vedere qualcosa di positivo. Nel secondo tempo è stato tra i più attivi. Wesley non si ferina mai. Da gennaio ha disputato 38 partite, con il Flamengo ha fatto tutto il campionato brasiliano e poi il mondiale per club, sono quasi dieci mesi che non tira il fiato. A ottobre durante la sosta, è stato programmato per lui un richiamo alla preparazione, per non farlo arrivare a fine stagione conia lingua di fuori. (...)


A. RAVELLI - LA GAZZETTA DELLO SPORT

(...) La Roma cade meritatamente contro un Torino solido, mostrando tutti i suoi deficit davanti. Gasperini fa un passo indietro: punta su Dybala falso nove, ma forse finisce per confondere i suoi, di sicuro il suo attacco non è all'altezza di una squadra che punta alla Champions. (...)


T. DAMASCELLI - IL GIORNALE

(...) Soltanto Gasperini poteva finire incornato dal Toro, la Roma, dopo 24 partite consecutive, non è andata in gol, sarà una coincidenza ma il cammino del tecnico di Grugliasco è arduo, quando arrivano le difficoltà (gestione Dovbyk) le sue reazioni sono bizzarre. (...)


P. CONDO - CORRIERE DELLA SERA

(...) La gara più importante del prossimo turno sarà il derby di Roma, e le due rivali vi arriveranno senza slancio. Le oscillazioni della Lazio, che ha passato l'estate che sappiamo, sembrano destinate a durare. Desta sensazione la sconfitta della Roma perché inverte una tendenza: d'accordo la fornace delle 12.30, d'accordo i nazionali affaticati, ma a perdere il passo di Napoli e Juve è stata una squadra sgonfia, distante dai principi di Gasperini che ha sempre riempito l'area avversaria con molti uomini e invece stavolta, complice la scelta di non schierare centravanti nei primi 45', ha lasciato le sentinelle granata a governare un deserto. Il Torino sa difendersi, Baroni ha stretto le viti dopo la batosta dall'Inter, e se si esclude il recupero ieri non ha praticamente corso rischi. Una blindatura così, sommata agli spenti attacchi romanisti, costituiva un chiaro innesco per il contropiede: l'inesauribile Simeone — cui manca qualcosa, ma certo ha il cuore di un campione — ha indovinato quello giusto riportando il Toro in linea di galleggiamento, e togliendo alla Roma, con l'imbattibilità, l'illusione di «vedere» già la quadratura del cerchio.


T. CARMELLINI - IL TEMPO

Gasp perde la pr-ma, il Torino vince la prima e il «piccolo» Cholo segna il primo gol con la maglia granata. Primati a parte ai giallorossi resta l'amarezza di una sconfitta che servirà comunque in questo percorso di crescita e farà capire a molti che non basta avere buoni giocatori e un ottimo tecnico per vincere le partite. La Roma è ancora in costruzione, non bisogna avere fretta ma alcuni segnali sono già chiari a partire dalle scelte del tecnico pie-montese che ieri ha ritentato l'operazione Dybala-Soulé. Forse è troppo dire che i due argentini non possono giocare insieme, ma di certo si può affermare che non possono farlo ora: con la squadra ancora in fase di sviluppo. (...)