
A volte arriva e bisogna saperla cogiere. Il derby è l'occasione, può essere un momento di rinascita o un nuovo inizio. La si aspetta, si spera. Guai ad evitarla, nascondendosi o scappando con la coda tra le gambe davanti al derby. Se così fosse, meglio stare a casa. Un pranzo in famiglia e passa la paura. Dovbyk, paura, non ne ha, ma sta lì e aspetta il suo momento. Il derby lo ha già vissuto (due, senza gol), quando era il titolare inamovibile e la sua riserva si chiamava Shomurodov. Una situazione ideale, ma Artem in quella comfort zone non ci sapeva stare benissimo. Pressioni ne aveva prima e le stesse, se non di più, ne ha oggi, quando non è più il titolare ed è lui la riserva della nuova riserva, Ferguson. (...) Un'occasione, appunto. Serve quella e, se arriva, sarà necessario sfruttarla se si ricerca una svolta. Zero minuti nelle gambe, ma soprattutto nel cuore infranto, per Lorenzo Pellegrini, che si è visto sfilare la fascia da Gasp, il quale ha scelto di assegnarla seguendo le sue regole e non più quelle dell'imprescindibilità. Lorenzo è a scadenza e la situazione non è fluida: gioca, non gioca, lo si può utilizzare, lo si deve utilizzare, specie ora in un momento di emergenza? Gasp ci pensa, magari uno spezzone gli toccherà. Lui è sempre quello che di reti alla Lazio ne ha segnate tre, una più bella dell'altra: un colpo di tacco (con Di Francesco), una punizione (con Mourinho) e una magia lo scorso anno nel derby di andata (con Ranieri). (...) Si mette in fila anche El Aynaoui, appena arrivato. Fresco fresco di convocazione con il Marocco. Per lui sarebbe un esordio nel derby. (...) Lui, tra questi citati, è quello che ha maggiori possibilità di giocare dall'inizio: come con il Toro, sulla trequarti, o in mezzo al campo, al fianco di Koné, con cui parla la stessa lingua. Neil ha partecipato alle tre partite disputate fin qui dalla Roma: ventinove minuti contro il Bologna, uno con il Pisa e un tempo, il primo, con il Toro, prima di essere riconsegnato mestamente alla panchina. Il der-by, pure per lui, è la chance di tirare fuori il petto, di far capire che non farà la fine di Le Fèe. (...)
(Il Messaggero)