
La Roma arriva al derby, dopo una settimana di lavoro, con una domanda: Lorenzo Pellegrini può tornare titolare a quattro mesi dall'ultima partita? Nella conferenza stampa della vigilia, Gasperini mette il tema sul tavolo e fissa una cornice politica prima che tattica. L'allenatore della Ro ma si dice pronto a rilanciare l'ormai ex capitano, ma solo con un mandato condiviso: «Pellegrini? Pronto per giocare, ma se è inviso a piazza o società vado su un altro giocatore». Traduzione esplicita: niente crociate personali, l'operazione-Pellegrini si fa solo se club e tifosi la sposano. Decidiamo insieme, poi non si torna indietro.
Dentro questo perimetro, il tecnico alza l'asticella: «Devo guardare lo sviluppo della squadra, Dovbyk, Pellegrini e Baldanzi dovevano andare via durante il mercato e sono rimasti e ora devo recuperarli». Gerarchie nitide: «Dovbyk deve fare molto bene, Pellegrini deve fare benissimo, Baldanzi deve fare bene». Il mercato è chiuso, finiti gli alibi: «Adesso ci sono 22-23 giocatori e bisogna tirare fuori il meglio nelle prossime partite». E sul derby: «Voglio vedere una squadra che sul piano del gioco, della corsa, faccia qualcosa di superiore rispetto all'ultima».
Poi il focus torna sul capitano giallorosso: pronto fisicamente e atteso alla prova del derby. «Per me è un giocatore potenzialmente forte, poi ci sono le prestazioni. È fuori da mesi, ma questa è una partita che va oltre e lui si sta allenando da tanto. Non ha problemi di inserimento nella squadra, ma non so quando sarà il momento. Fisicamente sta bene ed è pronto per giocare». Gasp lascia aperta ogni possibilità per oggi. Ma Pellegrini deve convincerlo: «Mi aspetto che oltre alle sue qualità diventi anche un atleta, un giocatore di alto livello. Ha potenzialità altissime e non so perché non è riuscito a mostrarle con costanza». [...]
Senza Bailey e Dybala e con un El Shaarawy non brillantissimo, le soluzioni in alto a sinistra sono diverse: «Domenica scorsa ha giocato El Aynaoui in quel ruolo, ma forse ha bisogno di più tempo. Ma lì possono giocare Pellegrini, Pisilli e Cristante, che fece 13 gol in un anno all'Atalanta». Criterio? La meritocrazia immediata: «Io devo recuperare tutti e guardo le prestazioni. Giocano dove ho bisogno». Riecco il Gasp politico: «Devo verificare una cosa: Pellegrini lo recupero io da solo? Va bene per la società e per il pubblico? Perché sennò... lui è un giocatore di livello, ma se ormai è inviso alla piazza o alla società non lo posso fare. Se lo recuperiamo perché ci serve, perché probabilmente a me serve il miglior Pellegrini, tutti insieme avremo un giocatore di livello. Altrimenti diventa un problema e vado su un altro giocatore».
Alla vigilia della partita più attesa, Gasperini mette Pellegrini sulla rampa per riprendersi la Roma. Pretende però che il recupero dell'ex capitano sia un'operazione di sistema. Se l'ambiente si compatta, il tecnico si prende il rischio. Se prevale il sospetto, sceglierà un'altra carta. Perché la responsabilità è di tutta la Roma. E nei piedi del numero sette.
(la Repubblica Roma)