Max e Gasp da titolo senza centravanti

13/11/2025 alle 07:42.
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Al campetto, quando i ragazzini eletti capitani scelgono a turno un giocatore per comporre le squadre, sono due i ruoli che vengono individuati subito e che indirizzano la selezione: portiere e centravanti. Si parte da lì e poi si va avanti: i ragazzini conoscono bene le leggi del pallone. Il calcio cambia e ricambia, ma il fascino di chi para e di chi segna resta intramontabile. Si può vincere giocando meglio o peggio rispetto a certi canoni soggettivi, con qualunque modulo o interpretazione tattica, esasperando la fase offensiva o quella difensiva. Ma è quasi impossibile vincere senza un portiere bravo e senza un centravanti forte. (...) In Serie A le prime punte non stanno vivendo una grande stagione: nessuna ha segnato più di quattro reti in undici turni. Le cose cambieranno e le statistiche probabilmente si allineeranno con l'andamento storico e con i campionati esteri, dove i cannonieri tradizionali hanno già esultato parecchie volte. Intanto, però, due squadre sono sedute al tavolo dello scudetto nonostante il loro centravanti segni pochissimo o non giochi proprio. La Roma è prima senza un apporto significativo di Dovbyk (2 gol) e di Ferguson (0), adesso entrambi infortunati. Il Milan è terzo e non certo per gli exploit di Gimenez (ancora a secco), unico attaccante centrale classico della rosa. Gian Piero Gasperini e Max Allegri stanno facendo un ottimo lavoro nel nascondere questa lacuna che a volte, proprio per la delicatezza e l'incidenza del ruolo sui risultati, si trasforma in rimpianto o in argomento di discussione con i dirigenti: i giallorossi hanno perso con il Torino schierando Dybala falso nove e non ricavando nulla dall'ingresso nella ripresa di Ferguson; i rossoneri hanno lasciato per strada sette punti con Cremonese, Pisa e Parma, partite nelle quali un centravanti "caldo" è la migliore polizza. (...) Adesso il tecnico giallorosso sta giustamente sfruttando la situazione per accelerare il processo di apprendimento delle sue nozioni offensive. Abituato da sempre a portare tanti uomini in avanti e a segnare con difensori e centrocampisti, Gasperini sta chiedendo alla Roma di fidarsi di lui e di accettare un'eventuale ripartenza avversaria in parità numerica pur di riempire la trequarti e di avere tante opzioni negli ultimi venti metri. Emblematico il gol di Celik all'Udinese, dopo uno scambio con Mancini dentro l'area bianconera. (...) La Roma ha mandato sette giocatori (oltre a Dovbyk) sul tabellino dei marcatori, il Milan è arrivato a nove. È successo raramente che il centravanti della squadra scudettata fosse un attore non protagonista e può darsi che questa riflessione condizioni il mercato invernale dei due club: la classifica potrebbe ingolosire e suggerire un investimento. Per adesso, comunque, questo problema ha cementato il gruppo e spinto tutti a dare qualcosa in più. Nelle difficoltà si nascondono le opportunità, diceva Einstein.

(gasport)