Il Catania di Simeone

13/05/2011 alle 18:29.

LAROMA24.IT – Dopo aver mancato l’accesso alla finale di Coppa Italia, per la Roma la priorità è la corsa al quarto posto, sempre più aperta dopo l'ultimo turno di campionato; anche stavolta la matematica sembra favorire gli undici di Montella: dopo una squadra già retrocessa (il Bari) e un’altra a cui bastava un punto per

 

LA SOCIETA’ – Il Calcio Catania conta solo 14 partecipazioni nella massima serie, in cui non sono mancati episodi che hanno segnato la storia del calcio italiano. Dall’epica vittoria casalinga conto l’Inter di Helenio Herrera nel 1970, che costò lo scudetto ai nerazzurri e fece esclamare “Clamoroso al Cibali” ad un incredulo Sandro Ciotti, al famoso “Caso-Catania” dell’estate 2003, quando una raffica di ricorsi e di sentenze portò alla riammissione nella serie cadetta dei siciliani e all’allargamento della Serie A e della B (rispettivamente a 20 e 22 squadre); passando poi per i tristi fatti del derby con il Palermo nel 2006-07 in cui perse la vita l’ispettore di polizia Filippo Raciti. Al vertice della società c’è l’imprenditore Antonino Pulvirenti, che ha rilevato il club nel 2004 da Luciano Gaucci. Sotto la guida di Pulvirenti e grazie anche al lavoro dell’ad Pietro Lo Monaco i catanesi festeggiano la promozione in A nel 2006, dopo 23 anni di purgatorio in cui la società etnea è stata anche radiata dalla Figc per inadempienze finanziarie. Da allora arrivano ben cinque salvezze consecutive, di cui due ottenute con sofferenza all’ultima giornata (e una di queste, nel 2007-08, proprio con il pareggio casalingo con una Roma che, prima del gol di Ibrahimovic a Parma, era momentaneamente Campione d’Italia). Nel 2008 il club etneo arriva anche in semifinale di Coppa Italia, dove vennero eliminati proprio dai giallorossi, che un mese dopo alzeranno la Coppa nella prima finale in gara unica disputata all’Olimpico

L’ALLENATORE – Panchina bollente, quella del Catania, come può essere quella di una squadra perennemente invischiata nella lotta per non retrocedere. Lo testimoniano i sei tecnici cambiati da Pulvirenti dopo l’addio di Pasquale Marino, artefice della promozione e della successiva salvezza. Il campionato dei rossoblù era inziato agli ordini di Marco Giampaolo, esonerato lo scorso gennaio per contrasti con la dirigenza etnea. Al suo posto, con una scelta coraggiosa, Pulvirenti ha chiamato Diego Pablo Simeone. Un’esordiente da allenatore, un volto più che noto da giocatore, visto che ha militato nella massima serie per otto stagioni, con le maglie di Pisa, Inter e Lazio. Centrocampista irruento e non proprio correttissimo (memorabile il suo insulto a Zago nel derby del 1999-2000, come altrettanto memorabile fu la risposta del brasiliano), Simeone ha chiuso la carriera da giocatore al Racing nel 2006. Appesi gli scarpini al chiodo, El Cholo si accomoda da subito sulla panchina del club di Avellaneda. Nella due stagioni vince un torneo di Apertura e uno di Clausura, rispettivamente alla guida di Estudiantes e River Plate. A novembre del 2008, dopo un avvio disastroso nel torneo di Apertura e l’eliminazione dalla Libertadores, rassegna le dimissioni dal club di Buenos Aires. Sei mesi dopo firma per il San Lorenzo de Almagro, club da cui si dimetterà nuovamente ad aprile 2010. Dopo un’anno di inattività arriva poi la chiamata degli etnei. Dopo un’inizio non facile (un solo punto nelle prime quattro gare e i primo successo che arriva solo dopo un mese dal suo insediamento) i sicilani hanno conquistato punti preziosi che hanno garantito la salvezza, tra cui spiccano il derby con il Palermo vinto 4-0 (per la prima volta a porte aperte dopo gli incidenti del 2007) e il pareggio raggiunto in extremis contro la tre settimane fa

LA SQUADRA – Una seleccion siciliana. Si potrebbe definire così il Catania, che con 13 argentini in rosa (contando anche Schelotto, “oriundo” dell’Under 21 di Casiraghi) è la squadra più sudamericana d’Europa. Simeone dal suo arrivo ha mandato in campo sempre formazioni a trazione anteriore, variando spesso gli schemi da un a un . Contro la Roma giocheranno in difesa Silvestre, Spolli, Potenza e Carboni davanti al portere Andujar, accreditato nelle scorse settimane come possibile estremo difensore dei giallorossi per la prossima stagione; a centrocampo Ledesma e Gomez sulla linea mediana agiranno dietro alla batteria di trequartisti composta da Lodi, Ricchiuti e Schelotto. In avanti giocherà l’unica punta Maxi Lopez, che potrebbe anche essere arretrato per far spazio a Bergessio

EX - Unico ex della gara è Andrea Campagnolo, attuale terzo del Catania; medesimo ruolo ricoperto anche nella Roma di Zeman e nel primo anno della gestione Capello. Per Campagnolo nemmeno un’apparizione in Serie A con la maglia giallorossa, ma da avversario nel 2007, quando giocava con la Reggina, si tolse la soddisfazione di parare un rigore a , con cui fini per litigare dopo aver negato la gioia del gol al capitano giallorosso

 

Daniele De Angelis