Il Milan di Allegri

05/05/2011 alle 17:51.

LAROMA24.IT- Roma-Milan, una partita che ha fatto la storia del calcio italiano e sabato scriverà un'altra pagina della Serie A. Da una parte la Roma che sta tentando la clamorosa rimonta verso il quarto posto, lontano una sola lunghezza, e dall’altra il Milan di Allegri che è ad un punto solo dal trionfo tricolore. Una partita dunque ricca di significati e di motivazioni per la Roma che dovrà vincere per continuare a sperare nella qualificazione alla Champions e per evitare anche ai propri tifosi l’umiliazione della festa rossonera


Una partita dunque ricca di significati e di motivazioni per la Roma che dovrà vincere per continuare a sperare nella qualificazione alla e per evitare anche ai propri tifosi l’umiliazione della festa rossonera all’Olimpico.

SCUDETTO MENO 1- Come abbiamo detto il Milan nelle prossime tre giornate sarà chiamato a dover fare almeno un punto per poter strappare lo Scudetto ai cugini dell’Inter. Un campionato che ha visto gli uomini di Allegri essere in testa dall’undicesima giornata, rimanendo sempre saldamente al comando della classifica. Il merito del Milan in questa annata è stata senza dubbio la grande continuità: la squadra rossonera è sembrata infatti una compagine costruita proprio per vincere lo Scudetto, puntando un po’ di meno sulla . A testimoniare che il campionato fosse il principale obiettivo stagionale del Milan sono stati gli acquisti prima di Zlatan Ibrahimovic questa estate (8 capionati vinti negli ultimi 9 anni per l’ex Inter) e poi quelli di Marc Van Bommel,  Antonio Cassano ed Urby Emanuelson, nella finestra di mercato invernale, tutti e tre inutilizzabili in . Conseguenza è stata l’eliminazione negli ottavi di contro il Tottenham con due prestazioni, tra andata e ritorno, molto al di sotto delle aspettative. Per il Milan rimane aperta la possibilità comunque di centrare una storica doppietta dato che la squadra rossonera è in semifinale di Coppa Italia contro il Palermo,anche se per qualificarsi alla finale di Roma dovrà ribaltare il 2-2 di San Siro.

L'ALLENATORE- Gran parte del merito della grande stagione del Milan va sicuramente dato a Massimiliano Allegri. L’allenatore livornese si appresta a vincere il suo primo Scudetto al primo anno sulla panchina del Milan , impresa riuscita solo ad altri due allenatori rossoneri, Arrigo Sacchi e Alberto Zaccheroni. Il merito dell’ex tecnico del Cagliari è stato quello di riportare una certa “normalità “ al gioco del Milan abbandonando un modulo che prevedeva contemporaneamente i quattro tenori Pato, Ibrahimovic, Robinho e Ronaldinho (ceduto poi a Gennaio), per applicare un sistema di gioco molto più pragmatico con tre mediani dietro una mezza punta come Boateng, molto duttile tatticamente, e due attaccanti puri. Un modulo vincente che ha dato grande equilibrio al Milan: se nel girone di andata il segreto dei rossoneri era stato senza dubbio Zlatan Ibrahimovic, sempre decisivo con i suoi gol, nel ritorno quando lo svedese ha avuto un periodo difficile condito da due espulsioni consecutive, Allegri ha trovato nella compattezza e nelle fase difensiva la forza per chiudere in testa il campionato. Il Milan ha la miglior difesa della serie A con 23 gol subiti ma ad impressionare è il dato sui gol subiti nel girone di ritorno, appena 6. Un'altra medaglia da appuntare sul petto di Allegri è anche la bravura dello stesso  tecnico toscano di saper prescindere da Andrea Pirlo che è sempre stato il fulcro del gioco rossonero. Il centrocampista della Nazionale ha avuto una stagione sfortunata fatta di molti infortuni che non gli hanno permesso di avere un grande ruolo nella stagione se non nella prima parte. Allegri ha saputo rispolverare Seedorf, sempre molto criticato a Milano, e ha trovato in Kevin Prince Boateng un interprete fondamentale del ruolo di trequartista. Il ghanese è stato il vero ago della bilancia per il gioco del Milan.

EX-  Sono due gli ex di questa sfida. Due ex di lusso come Marco Borriello e Antonio Cassano.L’attaccante campano nella scorsa stagione ha disputato un gran bel campionato con il Milan di Leonardo, mettendo a segno 14 gol in 29 partite e risultando decisivo in parecchi occasione. In estate poi il Milan ha deciso di puntare su Zlatan Ibrahimovic e su Robinho, facendo capire a Borriello che per lui in questa stagione ci sarebbe stato poco spazio.

Spazio che invece non era mancato all’inzio dell’avventura con la Roma in cui Borriello segnava e risultava sempre determinante, fino al gol contro il Brescia l’ultimo dei 15 gol  a segno in questa stagione con la Roma. Di lì in poi, complice anche l’arrivo di Montella subentrato al dimissionario Ranieri e il grande momento di , Borriello non ha avuto la possibilità di trovato una maglia da titolare con continuità. Per Cassano invece è stata una stagione in chiaro scuro: l’ex attaccante giallorosso, 52 reti con la maglia della Roma in 161 gare, ha iniziato il campionato con la Sampdoria ma dopo il famoso litigio con il presidente Garrone è finito fuori rosa. Nel mercato estivo il talento di Bari vecchia ha intrapreso la strada di Milano aiutando i rossoneri a centrare il loro diciottesimo Scudetto con 4 reti in 16 apparizioni, ma dimostrando sempre una certa discontinuità nelle prestazioni anche all'interno della stessa partita.

Massimiliano Guerra