LAROMA24.IT - Ottenuto il pass per gli ottavi di finale di Europa League, la Roma inizia domani a San Siro contro l'Inter un tour de force che la porterà ad incontrare in successione, dopo i nerazzurri, Lazio, Napoli e Lione. "Pensiamo a una partita per volta", ha dichiarato Spalletti in conferenza stampa. È il turno dell'Inter di Pioli.
CAMBIO DI MARCIA - L'ex tecnico della Lazio è subentrato a Frank De Boer l'8 novembre scorso riaccendendo nei tifosi e nella società la speranza di una qualificazione nell'Europa che conta per la prossima stagione: nelle 13 gare dell'era Pioli sono arrivate infatti ben 10 vittorie, con "sole" 2 sconfitte (contro Napoli e Juventus) e 1 pareggio. Ha preso la squadra al nono posto e l'ha portata al quarto. La crescita dei nerazzurri è evidente e la Champions League è tornata un obiettivo possibile nonostante Napoli (distante 6 punti) e Roma (8) viaggino a un ritmo inarrestabile. Il merito del tecnico di Parma è stato quello di aver recuperato giocatori che sembravano ormai persi (vedi Kondogbia) e di aver blindato la difesa: dopo le prime 3 giornate di "assestamento" in cui l'Inter di Pioli ha subito ben 7 gol, ne sono arrivati infatti solamente 3 nelle successive 10. Merito di una linea difensiva consolidata che da 4 è passata a 3 con Medel-Miranda-Murillo.
PRECEDENTI - Contro la Roma mancherá proprio Miranda per squalifica, ma a spaventare maggiormente l'ambiente nerazzurro sono i precedenti di Pioli con la Roma: 13 partite giocate e 1 sola vittoria (il 3-2 all'Olimpico con il Bologna del 16 settembre 2012), a fronte di 5 pareggi e ben 7 sconfitte. L'ultima delle quali la più pesante subita nel derby dello scorso aprile finito 4-1 per gli uomini di Spalletti. Tra i due allenatori quello non è stato l'unico faccia a faccia: nella stagione 2006-2007 infatti il 3-0 dell'Olimpico della prima Roma 'spallettiana' costò la panchina all'allora tecnico del Parma (all'andata al Tardini fu 4-0 per i giallorossi). E pensare che Pioli, come confermato da lui stesso in conferenza stampa, è stato vicinissimo alla panchina giallorossa nel 2011 quando il d.s. Walter Sabatini lo aveva inserito in cima alla lista dei possibili sostituti di Vincenzo Montella, prima che Franco Baldini impose alla proprietà americana la scelta di Luis Enrique.
COME GIOCA - Il cambio di marcia della "sua" nuova Inter è partito dal modulo e dalla conferma nell'11 titolare di alcuni elementi che il tecnico nerazzurro ritiene indispensabili. Il 4-2-3-1 iniziale si è trasformato in un 3-4-2-1 di partenza che prevede, davanti ad Handanovic, la sopra citata linea composta da Medel, Miranda e Murillo. A centrocampo l'inamovibile è l'acquisto "invernale" Gagliardini accanto al quale si alternano Brozovic e Kondogbia con D'Ambrosio e Candreva sugli esterni. Davanti il perno centrale è Mauro Icardi, dietro cui agiscono Joao Mario (Banega non rientra più nei piani di Pioli) e Perisic. La squalifica di Miranda potrebbe peró far tornare il tecnico di Parma alla linea a 4 dietro con l'inserimento di Ansaldi come terzino basso a sinistra e il conseguente avanzamento di Candreva come esterno alto a destra, con Perisic che tornerebbe a fare l'ala a sinistra.