EMPOLI-ROMA: le pagelle. AOUAR "Eco del gol" 5,5 - MANCINI "Grassi saturi" 5

27/05/2024 alle 00:04.
aouar-11

LAROMA24.IT - Dica 63. Al giorno dei quadri definitivi della Serie A 2023/24, la Roma continua a leggere lo stesso voto raccolto negli ultimi anni. La perseveranza rende la colpa diabolica: è ancora sesto posto, seppur in una stagione double-face.

Nell'ultima scena della stagione il premio della giuria, al netto del gol finale, finisce sull'uomo copertina della ripresa romanista, Svilar.

SVILAR 6 - Accumula altri punti sulla tessera di stagione che poi scarica come cauzione sul 2-1 di Niang.

CELIK 5,5 - Arriva alle porte dell'area di rigore ma sbaglia spesso citofono. Chi è?

MANCINI 5 - Prestazione ricca di grassi da fine stagione. Saturo.

NDICKA 5,5 - Chiude la stagione mostrando ancora disturbi di digestione nei duelli in campo grande.

ANGELINO 5,5 - Ha graffi su entrambi i gol che però massaggia con la pasta abrasiva di quel piede sinistro, buono per costruire, avanzare e rifinire.

AOUAR 5,5 - L'eco del gol, comunque il quarto in un campionato da comparsa o quasi, rimbomba nel vuoto della prestazione. DAL 70' PELLEGRINI 6 - Porta il dessert sul tavolo di Azmoun.

CRISTANTE 5 - La marcatura costante gli impenna la sudorazione in possesso.

BOVE 6 - Resta sufficiente per lo spirito di partecipazione.

DYBALA 5,5 - Gioca con la sabbia tra i piedi. DAL 88' JOAO COSTA SV - Prende la questione sul personale. Ed esce dal campo con pochi palloni toccati e ancor meno amicizie.

ABRAHAM 5 - Ha più alibi che presenze in una stagione che, giunti in fondo, fa arrotondare ancora di più la gobba di quel punto interrogativo che riempie la sua scheda futura. DAL 70' AZMOUN 5,5 - Alza il tasso di mobilità e profondità ma si inceppa anche lui davanti a Caprile.

ZALEWSKI 5,5 - Come chi vorrebbe ma oggi, proprio, non può. DAL 79' EL SHAARAWY 6 - La necessità che mostra l'organismo romanista verso di lui spiega a sufficienza le urgenze del prossimo mercato.

DE ROSSI 5,5 - Scelte, tra formazione e cambi, che spiegano a sufficienza la richiesta di una prova dignitosa alla squadra. Riceve in cambio un esercizio stilistico, a tratti anche apprezzabile, privo di quel senso di necessità che permette di convertirlo in gol e punti in classifica.