Post Match - Effetto di contrasto

01/11/2022 alle 16:57.
campm

LAROMA24.IT (MIRKO BUSSI) - Perché Camara sembra così 'tanto'?
Semplicemente perché diverso.

E' "l'effetto di contrasto", quello che, se non tenuto adeguatamente a bada, si è studiato possa influenzare le valutazioni. In pratica, se il professore correggerà il compito del compagno più brillante proprio prima del vostro, il voto che riceverete potrebbe subire un ribasso per la 'colpa' di arrivare subito dopo il migliore. E' percezione che Camara corra così tanto da aver donato, quasi da solo, movimento a tutta la Roma. Per dire, in Verona-Roma, ci sono 3 giocatori ad aver percorso più strada rispetto al mediano guineano (9,71 chilometri): Pellegrini (11,48), Karsdorp (10,65) e Abraham (10,01). E' evidente, però, che l'ingresso dell'ex Olympiakos abbiano nascosto la polvere di alcune disfunzioni collettive romaniste sotto il divano della sua indole aggressiva.

Finora, infatti, una delle principali problematiche della Roma riguardava le pressioni offensive. Tra il desiderio, poi svelato pubblicamente, di mostrarsi più aggressiva nei comportamenti in non possesso, alla scarsa coordinazione nelle uscite offensive, la squadra di Mourinho riusciva a riguadagnarsi il pallone più a ridosso della propria porta che di quella avversaria. Non a caso, infatti, la Roma è tuttora la terza squadra in Serie A per intercetti (dietro Cremonese ed ), un'azione difensiva che il più delle volte si riscontra nelle squadre che scelgono le pressioni, al pressing.

Spesso utilizzati come sinonimi, in realtà c'è una differenza nei significati dei due termini: la pressione, infatti, è un'azione difensiva che ha l'obiettivo di ritardare o al limite sporcare la proposta avversaria. Il pressing, invece, è un'azione difensiva mirata alla riconquista del pallone nel minor tempo possibile. E spesso, si alimenta di contrasti. Lavorando proprio, come spiegò lo staff di Klopp al Liverpool, sulla distanza a cui arriva, e non frena, il giocatore in pressione rispetto al rivale. Quella distanza che spesso, nei reds come nelle squadre più "pressanti", è ridotta a zero fino, appunto, a tradursi in contrasto.

E cosa ha portato Camara nella Roma, principalmente? I contrasti. 2,5 di media a partita i tackles vinti dal numero 20 giallorosso. Per dare un'idea: il secondo in graduatoria è Karsdorp, con 1,76 ogni 90'. Per chiarire meglio: Cristante, nello specifico, porta a casa 1,64 contrasti per gara mentre Matic non supera neanche la quota di sbarramento dell'1, fermandosi a 0,96 (dati fbref.com).

Ecco perché la Roma s'è potuta vestire di maggior aggressività. Perché ora arriva a contrasto e può riconquistare più avanti, direttamente, e non più solo, o spesso, indirettamente per intercetto. Come quel contrasto che ha finito per mandare in tilt Tameze, che si era portato a buon punto già in autonomia, ma che senza una pressione incalzante come quella che, per caratteristiche, sparge in campo Camara, magari avrebbe potuto riparare i suoi problemi di gestione del possesso in maniera più salutare per il Verona. E invece sulle sue caviglie è arrivato Camara, come già aveva fatto con Ndombele in , aprendo a quelle transizioni brevi che possono dare nuovo nutrimento alla produzione offensiva della squadra di Mourinho.

Ma questo, come un po' tutto ciò che di bello accade nel calcio, capita quando l'intenzione collettiva, in questo caso di proporsi violentemente in non possesso, s'incastra adeguatamente con le preferenze individuali. Ecco perché Camara. Che non sarà tanto ma è certamente diverso.

Clicky